Il consiglio dei ministri ha varato “in via definitiva” un nuovo decreto per calmierare i rincari delle bollette, estendendo gli interventi al terzo trimestre dell’anno. Una prima versione del testo era stata esaminata la scorsa settimana ma poi bloccata per alcuni ripensamenti del governo. La nuova versione abbassa leggermente gli stanziamenti che scendono da 3,27 a 3,04 miliardi di euro. “Sono stati approvati provvedimenti urgenti per sostenere il potere di acquisto delle famiglie, abbattiamo l’Iva e rafforziamo il bonus sociale, interveniamo per incrementare lo stoccaggio di gas naturale e gli aiuti alle famiglie sulle bollette. In mancanza di queste approvazioni ci sarebbe stato un disastro con aumenti fino al 45%“, ha affermato Mario Draghi nel corso della conferenza stampa.

Per ridurre gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico, vengono messi a disposizione dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) i fondi per annullare, anche per il terzo trimestre 2022, gli oneri generali di sistema elettrico per le utenze domestiche e quelle non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW. Gli oneri di sistema, va ricordato, sono la voce della bolletta elettrica che include le somme destinate per la copertura di costi per attività di interesse generale per il sistema elettrico nazionale come lo sviluppo di energie rinnovabili e gli sconti alle aziende energivore. Arera in serata ha comunicato che con gli nuovi stanziamenti le bollette per i consumatori in regime di maggior tutela tra luglio e settembre resteranno praticamente invariate (anche se l’aumento anno su anno resta molto forte).

Nel documento non compare una differenziazione dei risparmi in base all’Isee, ipotizzata da indiscrezioni di stampa. In compenso viene finalmente sbloccato, a tre mesi dall’annuncio, l’ampliamento del bonus sociale per l’energia riservato alle famiglie in disagio economico, ampliamento previsto (sulla carta) da marzo: a partire dal secondo trimestre 2022 il tetto Isee per averne diritto sale da 8mila a 12mila euro e resta allo stesso livello nel terzo trimestre. Per il primo trimestre il bonus – retroattivo per chi non ne ha ancora goduto e presenterà la documentazione Isee nel corso dell’anno – spetta invece solo a chi si ferma sotto gli 8mila. Con le prossime bollette Arera manderà inoltre una comunicazione per informare i cittadini sulle modalità per poter beneficiare dei bonus elettrico e gas, indicando anche i recapiti telefonici a cui rivolgersi.

Cambia, rispetto alle bozze della scorsa settimana, anche il periodo di applicazione della tassazione sull’extragettito per le aziende del gas, da cui viene esclusa la quantità stoccata. Nella bozza aggiornata del testo infatti si fa riferimento a un versamento “per ciascun mese del periodo compreso tra il 1° ottobre 2022 e il 31 dicembre 2022 e per ciascun contratto” mentre nella precedente versione si indicava il periodo compreso tra l’1 luglio 2022 e il 31 marzo 2023. Il contributo è pari al 10% della differenza, “se positiva, tra la componente CMEM (costo medio efficiente del mercato), come determinata dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), e il prezzo medio di importazione risultante dal medesimo contratto per i quantitativi di gas naturale destinati al mercato italiano importati oggetto del medesimo contratto, al netto dei quantitativi destinati all’iniezione in stoccaggio”. Invece ai soggetti in perdita “sono restituiti gli importi precedentemente versati nei limiti del valore della perdita”.

Tra le altre misure licenziate dal Cdm l’assoggettamento di un’Iva al 5% per le somministrazioni di gas metano per usi civili e industriali e sono mantenute al livello del secondo trimestre le aliquote relative agli oneri generali di sistema per il gas naturale. È prevista una ulteriore riduzione degli oneri di sistema per il settore del gas con particolare riferimento agli scaglioni di consumo fino a 5.000 metri cubi all’anno. Previsto inoltre un contributo al contenimento dei prezzi del gas da parte dei soggetti titolari di contratti pluriennali di importazione di gas naturale. Infine viene concesso a Gse (gestore servizi elettrici) un prestito di 4 miliardi per l’acquisto di gas naturale finalizzato all’incremento degli stoccaggi.

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