La siccità ha già iniziato a colpire. A Tradate, in provincia di Varese, il sindaco ha firmato un’ordinanza che vieta di innaffiare orti e giardini, lavare la macchina e riempire le piscine. Il provvedimento, pubblicato il 15 giugno, ha lo scopo di limitare lo spreco di acqua potabile e prevede multe da 25 a 500 euro per chi non rispetta le regole.

Nella cittadina, che conta poco meno di 20mila abitanti, a causa della poca pioggia di questi mesi, c’è stata una “sensibile scarsità delle portate d’acqua” rispetto agli anni scorsi, la conseguenza – che si è già verificata in alcune zone della cittadina – è la diminuzione della pressione nelle tubature. In pratica, è capitato che nelle case, soprattutto ai piani alti, dai rubinetti uscisse solo un filo d’acqua.

Da qui l’ordinanza del sindaco Giuseppe Bascialla che vieta dalle 6 del mattino a mezzanotte, fino al 31 agosto, di utilizzare l’acqua potabile erogata dall’acquedotto per lavare piazzette e vialetti, per riempire piscine, per innaffiare “prati, giardini e orti”, per lavare auto (esclusi gli autolavaggi) e chiede di “ridurre i consumi domestici di acqua ai soli usi potabili ed igienici”. Chi non rispetta le regole, rischia una multa da 25 a cinquecento euro.

Sul sito del comune si legge che: “La società Alfa s.r.l. (che gestisce il Servizio idrico integrato in provincia di Varese), ha segnalato che la mancanza di precipitazioni dei mesi scorsi ha comportato una sensibile scarsità delle portate d’acqua a disposizione per l’approvvigionamento idrico rispetto a quelle degli anni precedenti”. Questa la ragione che ha spinto l’amministrazione comunale a raccomandare un utilizzo oculato delle risorse idriche “limitando l’utilizzo dell’acqua potabile ed evitando di consumarla per usi diversi da quelli strettamente necessari ai bisogni primari della popolazione”.

Ma potrebbe non bastare. La Alfa s.r.l. ha comunicato che alla luce del perdurare della siccità potrebbero verificarsi irregolarità e interruzioni nell’erogazione dell’acqua potabile.

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