Sono basito. Ed anche molto meravigliato. Ho scritto spesso della mia invenzione che data 2013! Ma mai circostanza è stata così sequenziale e tempestiva.

Il 30 maggio scorso pubblico i miei dubbi sull’utilità di una raccolta su base europea dei dati sanitari considerando l’importanza invece di attuare un sistema in modo soggettivo e svincolato. History Health sarebbe a mio avviso la soluzione. Poi gli informatici ci aiuterebbero a migliorarlo e a ridurre al massimo il rischio di furto che comunque non è evitabile in assoluto. Ma saremmo noi a conservarcelo ed a portarcelo ovunque. Attivabile semplicemente con il dito della nostra mano, come ho spiegato; il modo più semplice anche in caso di pronto soccorso e di inerzia.

Ora leggo con attenzione quello che ci spiega una giornalista “navigata” come Milena Gabanelli nel suo Dataroom. “L’informatica ci semplificherà la vita! Da più di un decennio ci dicono che per accedere ai servizi della pubblica amministrazione dobbiamo fare la Pec, e poi lo Spid. E i cittadini italiani diligenti hanno eseguito. Poi succede che cambi medico e ti chiede di portargli tutti i referti della tua storia sanitaria. Succede che vai a fare gli esami del sangue e per ritirali devi fare la fila allo sportello e non puoi fare il pagamento del ticket online”. Fosse solo questo!

“…i dati sono caricati male…non possono essere scambiati tra regioni per un diverso linguaggio informatico…siccome dentro al fascicolo ci sono poche informazioni, i cittadini a loro volta non lo utilizzano come punto di riferimento…l’imbuto dei medici di famiglia che dovrebbero compilare il profilo sanitario sintetico…e qui il tema è politico: cosa fare per convincerli? Pagarli di più per tenere aggiornata una scheda che a ragion di logica dovrebbe già essere inclusa nei loro compiti?… al progetto lavorano tre ministeri: Salute, Transizione digitale e il Mef. Una ricerca degna del nome di chi ha avuto l’intelligenza, la capacità e la possibilità di fare.”

Manca però la soluzione come spesso avviene nel giornalismo d’inchiesta, ed è per quello che è importante e che viene chiamato così. Ma a volte bisognerebbe appoggiare le idee nuove. Io ne parlo a tutti i livelli dal 2013! Perché non semplificare veramente e rendere soggettiva e certificata la gestione dei nostri dati sanitari? Viaggerebbero con la nostra vita. Questo ho scritto a Milena Gabanelli che ringrazierò per tutta la vita quando nella puntata di Report del 2 maggio 2010 “la prestazione” disse: “…a meno che si voglia liquidare questo oculista come un mago, ma allora andrebbe sostenuto e non ignorato…”. Spero di non essere ignorato anche da lei. La storia infinita continua.

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