“Credo che nessuna persona sana di mente possa vedere in lui i segni di un qualche tipo di malattia o disturbo”. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, intervistato dall’emittente francese Tf1, ha smentito le ricostruzioni sul cattivo stato di salute del presidente Vladimir Putin. La domanda è stata posta in coda alla sua conversazione con l’inviata francese Liseron Boudoul. “Siete uno dei ministri più vicini a Putin, immaginiamo che lei discuta con lui ogni giorno”, è stata la premessa della giornalista. “In Europa alcuni dicono che è malato, inquieto o arrabbiato perché il suo piano di guerra non ha funzionato. Come sta?”. “Il presidente appare in pubblico ogni giorno”, ha replicato il ministro. “Potete vederlo sugli schermi della Tv, potete leggere i suoi discorsi, potete ascoltare i suoi discorsi”. Putin, che compie 70 anni a ottobre, secondo fonti dell’intelligence britannica sarebbe gravemente malato a causa di un tumore. Nei primi giorni dell’invasione russa dell’Ucraina si era anche detto che i farmaci antitumorali assunti da Putin avessero aumentato il suo livello di aggressività.

La giornalista di Tf1, nel corso dell’intervista, ha fatto poi una domanda specifica sui rapporti diplomatici tra Mosca e la Francia, e in generale l’Europa. In particolare ha chiesto se Putin intende tenere aperti i canali di comunicazione con il presidente Macron, alla luce del fatto che il capo di Stato francese è tra coloro che più spingono per tenere aperto il dialogo. “La Russia non crede che le porte per la ripresa del dialogo con l’Occidente siano chiuse”, ha dichiarato Lavrov. “Il presidente Vladimir Putin non rifiuta mai contatti con colleghi stranieri“.

Nei circa 15 minuti di colloquio pubblicati dalla rete francese, Lavrov ha parlato anche della prospettiva d’azione della Russia per il futuro del conflitto in Ucraina. “La nostra priorità assoluta”, ha detto, “è la liberazione delle regioni di Donetsk e Lugansk, che ora sono riconosciute dalla Federazione Russa come Stati indipendenti. Il nostro obiettivo è ovviamente spingere l’esercito e i battaglioni ucraini fuori da queste regioni”. Alla domanda se la Russia intende annettere i territori del Donbass, Lavrov ha risposto: “Non si tratta di annessione. Si tratta di un’operazione militare richiesta dalle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk”. E a proposito del futuro, ha aggiunto: “Il futuro dei territori dell’Ucraina dove la Russia sta conducendo la sua operazione militare speciale dovrebbe essere deciso dai loro cittadini. Non credo che saranno felici di essere di nuovo governati dal regime neonazista che ha rivelato la sua natura totalmente russofoba. Tocca ai cittadini stessi decidere”.

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