Giovedì negli Stati Uniti Moderna, l’azienda farmaceutica produttrice di vaccini, ha presentato alla Food and Drug Administration una richiesta di autorizzazione per l’uso in emergenza di un vaccino anti coronavirus nei bambini di età inferiore a sei anni ed entro l’inizio della seconda settimana di maggio fornirà tutta la documentazione a sostegno della sua domanda.

Se è vero che si parla e si scrive soprattutto di no-vax, esiste al mondo una vasta platea di sì-vax che, dopo essersi vaccinati e rivaccinati, attendono di poter vaccinare anche i membri più giovani delle loro famiglie. Ma, mentre in Italia si guarda con apprensione ai vaccini per i più piccoli, soprattutto dopo lo stop dovuto ad alcuni rari casi di adolescenti con infiammazioni cardiache post-vaccinali, negli Stati Uniti le famiglie sì-vax, temendo gli effetti a lungo termine della malattia, sono più propense a vaccinarli, ora che il problema è stato ridimensionato. I piccolissimi infatti si stanno ammalando in grande numero anche se, quasi sempre, fortunatamente, in modo non grave e molti genitori lavorano ancora da casa per non portare il contagio ai figli.

Secondo la portavoce della Fda Stephanie Caccomo, citata dal Washington Post, l’agenzia “esaminerà qualsiasi richiesta [di autorizzazione all’uso in emergenza] ricevuta il più rapidamente possibile utilizzando un approccio scientifico“. Eppure l’Fda ha annunciato venerdì di aver organizzato solo per l’8, il 21 e il 22 giugno “gli incontri del Comitato consultivo sui vaccini e sui prodotti biologici correlati (Vaccines and Related Biological Products Advisory Committee, Vrbpac) per discutere gli aggiornamenti delle richieste di Moderna e Pfizer-BioNTech per i loro vaccini Covid-19 che includono la popolazione più giovane”.

Anche il dottor Anthony Fauci, uno dei principali consulenti per la pandemia dell’amministrazione Biden, la scorsa settimana parlando alla Cnn ha fatto capire che la Fda non approverebbe un vaccino Moderna per i più piccoli fino a quando non potrebbe approvarne contemporaneamente uno prodotto da Pfizer, che dovrebbe presentare il suo vaccino solo in giugno. L’approvazione di due vaccini in momenti diversi, ha detto, potrebbe “confondere le persone”.

In realtà le persone si sentono confuse perché la Fda ha prima parlato di “approccio scientifico”, che dovrebbe limitarsi a controllare l’efficacia e la sicurezza del vaccino presentato da qualsiasi azienda indipendentemente dal momento della presentazione, mentre ha poi fissato le date in modo da ritardare e far coincidere l’esame del vaccino Moderna con quello di Pfizer senza particolari ragioni di carattere scientifico.

Venerdì il New York Times ha dato voce alla frustrazione di genitori e pediatri che aspettano un vaccino al più presto, indipendentemente dall’industria produttrice, e ha criticato “l’ultimo caso di quello che è stato un problema ricorrente durante la pandemia” perché “i funzionari della sanità pubblica hanno inviato messaggi confusi sulla politica Covid. Lo hanno fatto su mascherine, test, vaccini per adulti e statistiche di base sul Covid”.

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