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Umberto Smaila: “Cantavamo insieme io, Jennifer Lopez e un agente del Mossad. Berlusconi? Chi non lo conosce non sa…”

Si è raccontato in una lunga intervista al Corriere della Sera: "A me non si resiste, ho un potere demiurgico, persino, che so, al club dei mangiatori di anguille, partono freddini e poco dopo fanno i trenini..."

di F. Q.

Umberto Smaila si è raccontato in una lunga intervista al Corriere della Sera e, a livello di aneddoti, non è secondo a nessuno: l’inizio è folgorante e racconta di quando a New York, Downtown Cipriani, si mise a cantare “stessa spiaggia stesso mare” e a lui si unirono “Jennifer Lopez, Puff Daddy e un agente del Mossad“: “… Non credo che né lui né nessuno dei presenti avesse bevuto proprio gazzosa, e comunque a me non si resiste, ho un potere demiurgico, persino, che so, al club dei mangiatori di anguille, partono freddini e poco dopo fanno i trenini”.

Dal Derby Club di Milano coi Gatti di Vicolo Miracoli a Colpo Grosso fino ai pianobar, uno sguardo al suo percorso professionale ma anche alla sua famiglia, col papà fabbro ed ex sassofonista. A proposito di Gatti, quando nel 1981 Jerry Calà se ne andò lui non la prese bene: “… Ci eravamo giurati una sorta di eterno amore, fu una pugnalata. Poi però mi capitò la stessa cosa e lì ho capito che quando il treno passa, ci sali. Dopo ci siamo chiariti e adesso ci sentiamo tutti i giorni, a Pasquetta ci ritroveremo noi quattro al solito ristorante di Verona”. Nei suoi Smaila’s ha fatto da Cupido: “Per Francesco Totti e Ilary Blasi. Idem per Simona Ventura e Stefano Bettarini. Ricordo un Niki Lauda insospettabile ballerino. E Mike Tyson, che convinsi a cantare “My Way”. Solo che a cena aveva mangiato spaghetti alle vongole con un chilo d’aglio, mamma mia, stavo svenendo. Aggrappato al suo braccione, soffrii in silenzi0″.

E i duetti con Berlusconi li ricorda così: “Chi non lo conosce non sa che tipo è. Straordinario. Gli sarò eternamente grato, mi ha dato da lavorare e come presidente del Milan è indimenticabile. Non ci sentiamo spesso, ma lui sa che, se occorre, io ci sono, e io so che lui c’è per me. Silvio è Silvio”.

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