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Servant of the people, la serie con protagonista Zelensky sbarca in Italia ma non scalda il pubblico. Critiche social per Bizzarri doppiatore

La sitcom per certi versi "profetica" è andata in onda su La7: i primi episodi sono stati visti da 821mila telespettatori con il 3,42% di share. Il prodotto regala una visione d'impatto e si assiste indirettamente a una puntata di "Black Mirror"

di Giuseppe Candela

“Servant of the people” è sbarcata in Italia e lunedì 4 aprile è stata trasmessa in esclusiva su La7. La serie del momento con protagonista il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, all’epoca uno degli attori comici più noti del Paese, unisce satira e politica. La guerra in corso ha riportato il prodotto al centro della scena proprio per le sue sfumature profetiche.

Il protagonista Vasyl Petrovych Goloborodko, insegnante di storia in un Liceo, viene inaspettatamente eletto Presidente dopo il successo virale di un suo video in cui denuncia la corruzione e le contraddizioni dei rappresentanti politici.

La sitcom, andata in onda dal 2015 al 2019 per tre stagioni e un totale di cinquantuno episodi, crea un cortocircuito unico che aiuta a spiegare il fenomeno Zelensky. Diventa il pezzo importante di un puzzle che ha l’obiettivo di raccontare il successo dell’uomo che oggi combatte Putin. Quaranta giorni fa nessuno avrebbe guardato questa sitcom, nessuno l’avrebbe nemmeno cercata in rete. È tutto nell’importanza del contesto. Perché il prodotto, seppur qualitativamente lontano dagli standard a cui siamo abituati, regala una visione d’impatto e si assiste indirettamente a una puntata di “Black Mirror”.”Servant of the people” è stata girata in russo, anche per questo fu oggetto di critiche e attacchi da parte dei nazionalisti che accusarono in campagna elettorale il futuro presidente Zelensky di essere legato a Putin. A proposito di paradossi.

Un po’ Hugh Grant d’Ucraina, un po’ Mr. Bean. Un po’ divertente, un po’ populista. Osservare la parabola del professore di storia Vasyl serve a ricordarsi che prima del 24 febbraio l’Ucraina sapeva fare satira sui propri difetti, sulla corruzione e contro la “casta” politica ucraina. Una narrazione “occidentale”, il ritratto di una città europea. Le strade di Kiev ora sono distrutte, gli attori della serie forse in guerra. Uno scenario inimmaginabile anche per gli sceneggiatori più talentuosi.

A doppiare il personaggio interpretato dal presidente ucraino è l’attore Luca Bizzarri, bersagliato dalle critiche sui social. “La voce di Luca Bizzarri è totalmente fuori contesto”, cinguetta qualcuno. “Diciamolo chiaro: doppiaggio di Bizzarri niet”, dice qualcun altro. Un scelta, pur trattandosi di un professionista, che non si è rivelata fortunata. La sostanza resta e l’operazione è giustificata, forse commercialmente furba, anche se il pubblico non ha risposto in massa.

I primi episodi sono stati visti da 821.000 telespettatori con il 3,42% di share, un dato probabilmente inferiore alle aspettative considerando la portata dell’operazione e il battage pubblicitario.

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