Dopo un mese e mezzo di rinvii e spaccature tra i partiti di maggioranza la delega fiscale si appresta a tornare all’esame della commissione Finanze della Camera. Il Tesoro, dopo un confronto con la Ragioneria generale sulle coperture, ha inviato ai gruppi le riformulazioni degli emendamenti al testo che saranno votate da martedì sera in vista dell’approdo in aula il 19 aprile. Le modifiche riguardano il cosiddetto cashback fiscale proposto dal Movimento 5 Stelle, cioè il rimborso immediato delle spese detraibili, la progressiva uscita dalla flat tax per gli autonomi cara alla Lega, il graduale superamento dell’Irap. Ma via XX Settembre ha inserito nel testo anche la previsione del “pieno utilizzo dei dati resi disponibili dalla fatturazione elettronica e dalla trasmissione telematica dei corrispettivi, nonché alla piena realizzazione dell’interoperabilità delle banche dati” ai fini della lotta all’evasione, che dovrà passare anche per “la piena utilizzazione dei dati che affluiscono al sistema informativo dell’anagrafe tributaria, il potenziamento dell’analisi del rischio, il ricorso alle tecnologie digitali e alle soluzioni di intelligenza artificiale“.

Se passeranno indenni l’iter parlamentare sarà un altro passo avanti verso il raggiungimento del principale obiettivo del Recovery plan su questo fronte: un drastico calo della propensione ad evadere grazie all’utilizzo massivo delle informazioni contenute nelle banche dati a disposizione delle Entrate. La settimana scorsa gli ispettori europei in missione a Roma per verificare lo stato di attuazione del Pnrr hanno chiesto rassicurazioni anche su questo: il governo deve approvare entro fine giugno le disposizioni necessarie. Per cercare di spianare la strada al testo il governo tende la mano al centrodestra che continua a puntare i piedi sulla revisione del catasto precisando ulteriormente (ma era già scritto nella versione iniziale) che dalla riforma “non deve derivare un incremento della pressione tributaria rispetto a quella derivante dall’applicazione della legislazione vigente”.

Cashback fiscale per le spese sociosanitarie – La delega, che andrà poi attuata con gli opportuni decreti legislativi entro 18 mesi, comprenderà anche il cashback fiscale. Che in base alla riformulazione del Mef andrà però applicato prioritariamente alle spese sociosanitarie – dalla retta dell’asilo dei figli agli esami medici. Secondo la misura, “senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica”, su acquisti tracciabili di beni e servizi detraibili i rimborsi saranno erogati direttamente tramite piattaforme telematiche. Nel riordino delle deduzioni e delle detrazioni si prevede poi che “le risorse derivanti dalla loro eventuale eliminazione o rimodulazione” siano destinate ai contribuenti Irpef “con particolare riferimento a quelli con redditi medio-bassi“.

Lo scivolo per chi esce dalla flat tax – Chi esce dal regime forfettario potrà beneficiare di uno scivolo di due anni per approdare a quello ordinario: è finalizzata a “favorire l’emersione degli imponibili” la modifica alla flat tax per gli autonomi fino a 65mila euro, secondo la riformulazione da domani all’esame della commissione Finanze. Si prevede un’imposta opzionale per chi supera il tetto di ricavi o compensi, fino una soglia da determinare con i decreti legislativi e con l’individuazione di meccanismi applicativi idonei a evitare comportamenti elusivi. Una quota del gettito della flat tax – altra novità – sarà destinata a Comuni e Regioni sulla base della residenza dei contribuenti, “garantendo la neutralità finanziaria tra i vari livelli di governo interessati”. Nella delega è confermata la “progressiva e tendenziale evoluzione del sistema verso un modello compiutamente duale“, come previsto dal documento approvato la scorsa estate dalla maggioranza, attraverso l’applicazione “a regime della medesima aliquota proporzionale di tassazione e, in via transitoria, di due aliquote di tassazione proporzionale, ai redditi derivanti dall’impiego del capitale (i proventi da investimenti ndr) anche nel mercato immobiliare“. In un emendamento si prevede poi, per autonomi e imprenditori, l’obiettivo di una “più equa ridistribuzione del carico fiscale nel corso del tempo, anche attraverso un meccanismo di progressiva mensilizzazione degli acconti e dei saldi e l’eventuale riduzione della ritenuta d’acconto, senza maggiori oneri per le finanze pubbliche”.

Sanzioni più lievi per le violazioni “formali” – “Razionalizzare le sanzioni amministrative, garantendone la gradualità e proporzionalità rispetto alla gravità delle violazioni commesse, con particolare attenzione alle violazioni formali o meramente formali“. La razionalizzazione e la semplificazione del sistema tributario, secondo gli emendamenti, passerà anche attraverso il “rigoroso rispetto” della norma che impone di non richiedere al contribuente documenti già in possesso delle amministrazioni pubbliche. Fra i criteri introdotti nella delega anche la garanzia “del rispetto del principio di equità orizzontale“, “dell’autonomia tributaria degli enti territoriali”.

Superamento Irap a piccole tappe – Fra gli emendamenti su cui si è lavorato in queste settimane per ottenere convergenza politica, uno prevede la “priorità per le società di persone, gli studi associati e le società tra professionisti” nel graduale superamento dell’Irap. La strada è stretta: bisognerà da un lato continuare a garantire il finanziamento del fabbisogno sanitario, come previsto dal testo originale, dall’altro – in base a un emendamento riformulato – garantire “gettiti in misura equivalente per le regioni che presentano squilibri di bilancio sanitario” e per quelle “sottoposte a piani di rientro che, in base alla legislazione vigente, comportano l’applicazione, anche automatica, di aliquote dell’Irap a maggiori di quelle minime”. Questi interventi, viene precisato, “non devono generare aggravi di alcun tipo sui redditi da lavoro dipendente e da pensione“.

Articolo Precedente

Guerra Russia-Ucraina, l’Ue discute le nuove sanzioni: Berlino dice no al blocco del gas. Di Maio: “L’Italia non pone veti”

next
Articolo Successivo

Pil, Istat rivede al ribasso la crescita italiana nel 2021: i dati sulle importazioni di gas erano stati sottostimati

next