La Russia sta valutando la possibilità di riacquistare pagandoli in rubli i suoi bond denominati in valuta estera in scadenza il prossimo 4 aprile, titoli obbligazionari che valgono complessivamente due miliardi di dollari. L’operazione viene considerata una ritorsione contro le sanzioni occidentali e consentirebbe a Mosca di salvaguardare le sue riserve in moneta statunitense che sono in gran parte bloccate presso le banche centrali occidentali. Non è al momento chiaro se gli obbligazionisti verrebbero costretti ad accettare i rubli, opzione che farebbe scattare la procedura di default sui titoli russi come ribadito di recente dalle agenzie di rating statunitensi Fitch e Moody’s. I bond verrebbero acquistati a un prezzo equivalente al 100% del loro valore nominale. Negli ultimi giorni il rublo ha recuperato quanto perso nei confronti del dollaro dall’inizio del conflitto e oggi un dollaro si scambia con 86 rubli circa.

Tra i possessori del titolo che potrebbe essere oggetto di pagamento in rubli ci sono investitori istituzionali come Axa, Morgan Stanley Investment Management, BlackRock. Martedì scorso Mosca ha regolarmente pagato una cedola di 102 milioni di dollari sull’eurobond russo in scadenza nel 2035, il terzo pagamento da quando le sanzioni occidentali hanno messo in discussione la capacità di Mosca di onorare il proprio debito in valuta estera. Il prossimo pagamento della Russia è il 31 marzo, quando scade una cedola da 447 milioni di dollari. Il 4 aprile Mosca dovrebbe anche versare 4 milioni di dollari per una cedola in dollari su un bond a scadenza 2042

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