Caro Putin, la tua scelta sciagurata di invadere l’Ucraina pare fatalmente destinata a produrre conseguenze nefaste per la Russia, l’Europa e il pianeta. Sarebbe ora che tu te ne rendessi conto e fermassi e ritirassi le truppe. E’ possibile un accordo onorevole che preveda la neutralità dell’Ucraina e uno status speciale per i territori del Donbass e della Crimea. Su questo ho chiesto con una mia lettera aperta a Zelensky il suo accordo e gli chiedo la rottura di ogni rapporto con la Nato, un’alleanza militare obsoleta che non ha più senso nella nuova situazione internazionale che si sta determinando e che va smantellata al più presto.

Mi rivolgo a te nella tua qualità di capo di una delle principali potenze militari e politiche del pianeta. So che non abbiamo nulla a che spartire dal punto di vista ideologico. Sebbene in Italia ci siano una gran quantità di imbecilli che si ostinano a volerti ricollegare all’Unione sovietica e al comunismo, sono ben consapevole che tu sia una persona di destra, i cui riferimenti in Occidente sono personaggi come Salvini, Le Pen e, se va bene, Berlusconi. Neanche condivido le tue posizioni sul tema della libertà sessuale.

So che al momento di lanciare la sciagurata operazione militare contro l’Ucraina, che andrebbe più propriamente definita invasione e aggressione vietata dal diritto internazionale, hai voluto non casualmente criticare Lenin, il grande leader bolscevico che è stato il più grande protagonista della storia del tuo Paese e uno dei principali di quella mondiale. Ti riconosco, tuttavia, lo sforzo fatto durante il tuo lungo governo per rilanciare il ruolo della Russia sulla scena mondiale. Abbiamo sempre più bisogno di un mondo multipolare e di questo mondo la Russia deve far parte a pieno titolo. Ma scegliendo le armi e attuando l’odiosa invasione sei passato dalla parte del torto e hai determinato un danno incommensurabile per le ragioni della pace e del progresso.

Confesso, caro Putin, che la tua mossa bellica mi ha colto di sorpresa. In tal modo hai concorso a creare una situazione da cui è sempre più difficile uscire. Si prevedono tempi durissimi per la Russia e per il mondo. Se non sarà guerra, magari nucleare, saranno sanzioni, sofferenza per i nostri popoli, impossibilità di portare avanti una cooperazione internazionale che appare sempre più necessaria e urgente per affrontare i problemi comuni, dalla pandemia al cambiamento climatico. Come denunciato da Papa Francesco, le risorse indispensabili per soddisfare le esigenze delle persone vengono sperperate in armamenti micidiali ideati per sopprimerle.

E’ possibile sperare, caro Putin, che si ponga fine a questa follia? E’ possibile sperare che le armi tacciano senza provocare ulteriori disastri e ammazzare altre persone innocenti? So bene che le premesse di questa guerra sono state poste otto anni fa con il presunto “golpe di Maidan” e la guerra che è andata avanti nel Donbass con migliaia di morti. So bene che le rimostranze della Russia su queste violazioni dei diritti dei popoli del Donbass e l’espansione sfrenata della Nato verso Est sono state ignorate con arroganza dai Paesi occidentali. So bene che la proclamazione delle Repubbliche del Donbass e il ritorno della Crimea alla Russia sono stati approvati dalla maggioranza degli abitanti di quei territori – anche se tramite due referendum mai riconosciuti dall’Ucraina – in conformità al principio dell’autodeterminazione dei popoli affermato a suo tempo da Lenin.

Sempre nel rispetto di quel principio, che è fondamentale nel diritto internazionale, e di quello del non ricorso alla forza, anch’esso fondamentale e contenuto nell’art. 2, pg. 4, della Carta delle Nazioni Unite, ti chiedo oggi di fermare l’invasione e ritirare le truppe. Ci vuole una Conferenza della pace. Abbiamo bisogno, caro Putin, di un’Europa rinnovata, dall’Atlantico agli Urali, che si emancipi dal controllo dell’imperialismo statunitense. Di questa Europa la Russia è parte integrante, ma non deve rendersi a sua volta protagonista di un imperialismo e di un espansionismo militare che ci porta tutti verso la catastrofe.

Non condivido la propaganda da quattro soldi dei media occidentali che vuole fare di te nientemeno che un nuovo Hitler. Al presidente statunitense che ti definisce un criminale, vorrei ricordare che altri criminali hanno guidato il suo Paese per infliggere sofferenze a Iraq, Libia, Jugoslavia e molti altri Paesi. Ma i popoli del mondo, quello ucraino in primo luogo, hanno diritto alla pace e sei tu che devi dare oggi una risposta a questa domanda. E’ possibile sperare in leader che non siano criminali e irresponsabili, caro Putin?

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