Si allunga la lista degli alti ufficiali russi uccisi in Ucraina. Il colonnello Aleksey Nikolaevich Sharov, comandante dell’810esima brigata navale del Mar Nero, è avvenuta vicino Mariupol, la città assediata dall’inizio dell’invasione e dove secondo il presidente Zelensky sono intrappolate 100mila persone. La morte è stata confermata dai media russi, secondo i quali il colonnello “è morto in modo eroico mentre svolgeva il suo dovere durante un’operazione militare speciale”. La definizione che i russi governativi usano per l’invasione.

Sharov è il quinto colonnello russo a morire in Ucraina, con lui sono ormai 15 i comandanti. In quasi un mese di guerra le forze armate ucraine sostengono di aver ucciso anche diversi generali: Tushayev, Gerasimov, Kolesnikov, Sukhovetsky, Mityaev e Mordvichev. Il colonnello Sharov era a capo di una brigata di marines che era stata impiegata anche in Siria. Già prima della morte di Sharov si era raggiunto il numero più alto di decessi tra gli alti gradi dell’esercito russo sin dai tempi della seconda guerra mondiale.

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