Rilasciava false certificazioni di vaccinazioni anti-Covid in realtà mai avvenute e, in alcuni casi, aveva inoculato ai suoi pazienti – convinti di ricevere il vaccino Pfizer – sostanze diverse. Per questo i carabinieri del Nas di Firenze hanno arrestato questa mattina all’alba un medico di base della provincia di Firenze: è accusato di falso, peculato, corruzione, violenza privata, rifiuto di atti di ufficio; ed è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari disposta dal gip di Firenze. L’inchiesta ha portato anche al sequestro di 38 Green pass ritenuti falsi, altre 35 persone sono indagate.

Dalle indagini è emerso che il medico indagato, 57 anni, predisponesse false certificazioni attestanti vaccinazioni anticovid-19 in realtà mai avvenute, provvedendo all’inserimento nel sistema informatico della regione Toscana dei relativi dati che, sebbene falsi, hanno permesso di ottenere il rilascio del Green Pass. Le complesse attività di polizia giudiziaria, svolte dagli investigatori del Nas e dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, hanno consentito di appurare, tra l’altro, che alcuni soggetti, a loro insaputa e contro la loro volontà, avrebbero ricevuto l’inoculazione di sostanza diversa dal vaccino nella convinzione di ricevere dosi di Pfizer anti Covid-19.

Trai casi finito nel mirino degli inquirenti anche gli atti sessuali offerti da una paziente, consenziente, in cambio della falsa attestazione di vaccinazione necessaria per avere il Green pass. Per tale episodio, che risale al 25 febbraio, la donna, 37 anni, è indagata col medico in concorso per corruzione. “Riceveva dalla stessa l’utilità consistita nella consumazione di atti sessuali consenzienti”, si legge tra i capi di imputazione. I carabinieri del Nas hanno sequestrato nel suo studio una decina di vaccini mai inoculati, che l’uomo aveva smaltito tra i farmaci scaduti. In un altro caso avrebbe ricevuto 50 euro per fingere di vaccinare quattro persone. In un altro caso ancora una sua collega gli avrebbe dato 10 ricette in bianco del Servizio sanitario nazionale, munite di timbro, per la falsa vaccinazione di un parente. Per l’episodio risulta indagata anche la donna, una cardiologa dell’ospedale di Careggi. Le ricette sarebbero servite al medico per poter effettuare prescrizioni ai suoi pazienti senza superare il tetto di spesa. Le indagini, partite dalla segnalazione di un altro medico, proseguono per fare luce sulla condotta del medico nei mesi precedenti.

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