“Le mascherine non servono più. Abbiamo arginato il virus. Dimentica i vaccini perché non funzionano come pensavamo. Le persone vulnerabili sono protette. Le nuove varianti saranno benigne. Peccato che nessuna di queste affermazioni sia vera“. Così il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ospite della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus, citando lo scienziato americano Eric Topol, riassume il calo di attenzione dei media nei confronti del covid, a seguito del conflitto Russia-Ucraina.

Cartabellotta spiega: “Anche se la situazione è in netto miglioramento e ovviamente molte persone non hanno più voglia di sentir parlare di covid, il rischio grosso è quello di arrivare a non vedere più la pandemia. L’ipotesi di un interruttore che spenga la pandemia, di fatto, non è realistica. Noi dobbiamo sempre immaginare quel famoso variatore di luminosità che, a seconda dei periodi dell’anno, avrà una luce diversa a seconda dell’innalzamento delle ondate, ma, in ogni caso, il dato di fatto è che il virus continua a circolare. Nell’ultima settimana in alcune regioni non solo si è arrestata la riduzione del numero di casi – continua – ma si verifica anche qualche piccolissima crescita dei contagi. È ancora difficile da interpretare dal punto di vista dell’impatto, però è un dato da tenere sicuramente sott’occhio. Aggiungo che il dato nazionale sui contagi è molto “sporcato” al ribasso dalla situazione più positiva di alcune regioni del Nord, come la Lombardia. Al contrario, in diverse regioni del Centro-Sud, come l’Abruzzo, il Molise, la Calabria, la Puglia, la Sicilia, si sta già verificando un’inversione di tendenza. Questo è il momento in cui il dato nazionale ci dice poco. Va invece guardata la situazione a livello regionale”.

Cartabellotta ribadisce la sua posizione sull’assoluta importanza della mascherina nei luoghi chiusi a causa della circolazione elevata del virus e aggiunge: “Il problema reale è che continuiamo a registrare la coincidenza di due fenomeni. Il primo è l’elevata circolazione del virus che c’è ancora. Fino a ieri sera avevamo quasi 37mila casi medi al giorno, un numero comunque importante. A questo si aggiunge un aumentato tasso di positività dei tamponi: i molecolari stanno al 17,4%, gli antigenici al 13,4%. E sono valori molto elevati – conclude – il che ci dice che il virus sta circolando ancora tanto. Il secondo fenomeno riguarda la popolazione suscettibile che è ancora numerosa: persone non vaccinate, quelli che non hanno fatto la terza dose, gli over 50 non vaccinati o senza booster. Quando il virus, che appunto circola tanto, incontra persone suscettibili, queste ultime rischiano forme di malattia più grave. Questo è il motivo per cui è importante mantenere alto il tasso di vaccinazione”.

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