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Il procuratore di Firenze Creazzo lascia Firenze, ok del Csm. Magistrato e i pm denunciati da Renzi per caso Open

Alla guida dei pm fiorentini aveva da poco chiesto il rinvio a giudizio, nell’ambito dell’inchiesta sulla Fondazione Open, per Matteo Renzi, che lo ha denunciato insieme con gli altri pubblici ministeri che hanno condotto le indagini. Due mesi fa era stato sanzionato con la perdita di due mesi di anzianità
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Due mesi fa era stato sanzionato con due mesi di perdita di anzianità per le accuse di molestie presentate da una collega, il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo, ha lasciato il suo incarico e viene trasferito alla procura presso il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, con le funzioni di sostituto procuratore. La sua richiesta è stata accolta dal Consiglio superiore della magistratura, che ha approvato la proposta della terza commissione che dispone il suo trasferimento.

Creazzo alla guida dei pm fiorentini aveva da poco chiesto il rinvio a giudizio, nell’ambito dell’inchiesta sulla Fondazione Open, per Matteo Renzi, che lo ha denunciato insieme con gli altri pubblici ministeri che hanno condotto le indagini. La procura di Genova ha aperto un fascicolo, a carico di ignoti, con l’ipotesi di abuso d’ufficio dopo l’esposto del leader di Italia Viva contro i magistrati fiorentini titolari dell’indagine Open. La denuncia contro Creazzo, l’aggiunto Luca Turco e il pm Antonino Nastasi, è stata accompagnata da corposi allegati. Cinque giorni fa per la terza volta la Cassazione aveva annullato il sequestro dei documenti all’imprenditore Marco Carrai, amico di Renzi.

Creazzo è stato anche al centro di una vicenda disciplinare per le accuse di molestie che gli sono state rivolte dalla pm di Palermo Alessia Sinatra. Che ha denuncitao Creazzo di averla molestata sessualmente nel 2015 in un hotel romano durante un’iniziativa della loro corrente, Unicost. Il procedimento disciplinare, iniziato lo scorso maggio, si era svolto tutto a porte chiuse. Creazzo era stato considerato responsabile del capo di incolpazione che lo accusava di aver “leso la propria immagine e il prestigio dell’intera magistratura“, mentre è stato assolto dall’altro, la “violazione del dovere di correttezza ed equilibrio” per il “comportamento gravemente scorretto” tenuto nei confronti della collega. “Si tratta di una sentenza ingiusta perché sono innocente. È una decisione conforme alla condanna mediatica che avevo già subito allo scoppiare della notizia. Farò ricorso per Cassazione, dove confido che potrò avere finalmente giustizia” aveva dichiarato il magistrato.

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