“La Russia dovrà reagire, anche attraverso misure tecniche e militari, in mancanza di una disponibilità degli Stati Uniti a discutere delle garanzie alla propria sicurezza“. È questo lo scenario più cupo contenuto nelle 11 pagine di risposte che la Russia ha inviato oggi agli Usa, dopo lo scambio di richieste avvenuto nelle ultime settimane tra Mosca e il blocco Nato. Le informazioni sono state diffuse attraverso il sito del ministero degli Esteri russo che poco dopo la pubblicazione è andato in down, non si sa ancora per quale motivo. Resta il fatto che dalla Federazione si chiede a Washington “una nuova equazione della sicurezza” per ristabilire gli equilibri sul fronte orientale dell’Alleanza ed evitare un’escalation militare. Escalation il cui rischio, anche secondo Joe Biden, rimane “molto elevato”, con un attacco russo in Ucraina possibile “nei prossimi giorni”.

Nel documento inviato alla Casa Bianca, il Cremlino si dice comunque “pronto al dialogo” con l’Occidente, ma sottolinea che “le linee rosse e gli interessi strategici” sul fronte della sicurezza che aveva posto “sono stati ignorati”: “Questo è inaccettabile – si legge – Da Usa e Nato non sono arrivate risposte costruttive”. Nello specifico, Mosca torna a chiedere il ritiro di tutte le forze e le armi dal sud-est dell’Europa e dai Baltici. E aggiunge che gli Stati Uniti non hanno risposto alla richiesta russa di riportare in patria le armi nucleari e astenersi da un ulteriore distribuzione di tali armamenti fuori dai suoi confini. E ribadisce il suo personale veto a un’espansione della Nato ad est, soprattutto con l’integrazione dell’Ucraina nel blocco Atlantico: “Se l’Ucraina si unisse alla Nato, Kiev probabilmente cercherebbe di rivendicare la Crimea con la forza, trascinandoci in un conflitto”, scrivono. La Russia si aspetta infatti che la Nato effettui proposte concrete su come fornire assicurazioni giuridicamente vincolanti che l’espansione verso Est non avverrà.

Il ministero si sofferma poi sulla questione relativa al controllo dei sistemi missilistici e fa sapere che la variante proposta dagli Usa sugli Aegis Ashore in Romania, Polonia e “alcuni siti” in Russia occidentale potrebbe essere “adottata per ulteriori sviluppi. L’opzione, proposta dalla parte statunitense, relativa allo sviluppo della nostra idea di misure reciproche di verifica per quanto riguarda i sistemi Aegis Ashore in Romania e Polonia, nonché alcuni siti nelle parti europee della Russia, potrebbe essere adottata per un ulteriore sviluppo”.

Dal canto suo, il presidente americano continua a lanciare l’allarme su una possibile invasione “imminente” da parte dei militari russi. “Abbiamo ragione di credere” che la Russia stia preparando un’operazione sotto “falsa bandiera” in Ucraina, ha dichiarato parlando con i giornalisti.

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