di Pietro Francesco Maria De Sarlo

Che fine ha fatto il Mes? Lo chiedo, absit inuiria verbis, ai giornaloni, o se preferite ai giornali di sistema. Ossia i media del Gruppo Cairo, Corsera e La7, Agnelli, Repubblica Stampa e L’Espresso, Berlusconi, Mediaset eccetera. Ricordate? Con il prestito del Mes di 36 miliardi si sarebbe resa la sanità italiana un mondo di frutta candita, mirabilmente descritto in dieci punti il 20 giugno 2020 da Nicola Zingaretti in una intervista al Corsera: ricerca, digitalizzazione, medicina territoriale, medicina di base, anziani e cronici, modernizzazione ospedali, aumenti di personale e terapie oltre a borse di studio e specializzandi.

La polemica, iniziata con la nascita del governo giallorosso ad opera di Matteo Renzi, era chiaramente rivolta contro i baluba del M5S che si opponevano a queste mirabilie. Peccato che, come indicato chiaramente nel termsheet del Mes, nessuna di queste cose fosse finanziabile con il Mes, che poteva solo sostenere le spese sanitarie legate alla pandemia Covid-19. Peccato che Nicola Zingaretti si sia accorto in articulo mortis che la polemica serviva solo per segare il ramo su cui sedeva il governo, e la sua segreteria, per far nascere il governo Draghi.

Che la politica faccia polemiche per finalità di bottega è naturale, quello che non è naturale è stato l’atteggiamento della stampa che invece di informare condusse sul Mes un’autentica crociata. Basta andare a vedere gli scritti di Fubini sul Corsera, quelli di Giannini su La Repubblica o le filippiche di Enrico Mentana, oltre ai talk show a reti unificate, compresa la Rai del servizio pubblico. Odio essere autoreferenziale, ma per chi volesse rigenerare la memoria può andare sul mio blog. Arrivato il governo Draghi il Mes è scomparso. Dei dieci punti dell’elenco di Zingaretti il governo Draghi ne ha messo in cantiere almeno uno? No! La sanità è diventata un mondo di frutta candita? No!

Ecco in tutta evidenza la strumentalità e la difesa di interessi poco limpidi della gran parte della stampa italiana, a meno che non spieghino in modo convincente le ragioni per cui il Mes con il governo Draghi non sia più necessario e cosa ha fatto questo governo per la sanità. Forse la verità l’ha detta Davide Faraone, senatore di Italia Viva, quando ha votato la fiducia: “Il nostro Mes è lei, presidente Draghi, ecco perché noi di Italia Viva non lo chiediamo più”. Ma forse la verità è sempre stata chiara tra le righe: l’unica cosa che giustificava l’accanimento sul Mes era che questo sarebbe diventato lo strumento per il commissariamento de facto dell’Italia. Arrivato Mario Draghi al governo l’Italia si è di fatto autocommissariata.

Non penso di aver rivelato chissà quali sconvolgenti verità, ma la mancanza di pudore della stampa italiana che fa propaganda invece di informare e la sua qualità la trovo lesiva della dignità dei giornalisti e dell’onore del popolo italiano. Ci pensano tutti stupidi: “E il modo ancor m’offende”. Ma la propaganda continua. Ovunque leggo e sento quanto sia fortunato il Paese ad avere tre “nonni” ai vertici delle nostre istituzioni.

Sono il solo a pensare che un Paese che affida il proprio futuro a degli ottuagenari di futuro in realtà ne abbia molto poco? Sono il solo a non capire qual è l’idea di Paese di Draghi e del suo governo? Sono il solo a non capire su quali misure e su quali interessi Enrico Letta chieda alla maggioranza di compattarsi? Sono il solo a chiedersi da quando i giornalisti vengono rinchiusi a Ventotene, quando le panzer division sono entrate in Piazza del Duomo e da quando i Cosacchi bivaccano al Colosseo tanto da far dire al Presidente della Repubblica: “Poteri economici sovranazionali tendono a prevalere e a imporsi, aggirando il processo democratico”. Peccato non avere più una stampa libera e aver perso la nostra sovranità senza che nessuno ci abbia informati.

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