Il 12 febbraio è il Darwin Day: il compleanno di Darwin. Al Museo Darwin Dohrn della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, quest’anno, dedicheremo un’intera settimana all’evoluzione (dal 7 al 12 febbraio), perché un giorno non basta. Il Darwin Day è nato nel 2003, in Italia, perché allora la ministra della pubblica istruzione, Letizia Moratti, propose una riforma dei programmi della scuola dell’obbligo in cui l’evoluzione non compariva. Non che si fosse mai insegnata molto, ma almeno c’era. Con la riforma Moratti era scomparsa. Ci fu una reazione del mondo scientifico, anche attraverso i giorni di Darwin, e Moratti tornò sui suoi passi; ma l’anti-evoluzionismo continuò.

Nel 2009 (200enario della nascita di Darwin e 150enario della pubblicazione de L’Origine delle Specie), il vice-presidente del Consiglio Nazionali delle Ricerche, il legionario di Cristo Roberto de Mattei, organizzò un convegno nella sede del più grande ente pubblico di ricerca e, con i fondi del Cnr, stampò un volume. Convegno e libro si intitolano: Evoluzionismo il tramonto di un’ipotesi. Roberto de Mattei fu nominato dalla ministra Maria Stella Gelmini. In difesa dell’evoluzione arrivò Nicola Cabibbo, il presidente della Pontificia Accademia delle Scienze. Solo in Italia avvengono assurdità del genere: la Pas difende l’evoluzione dagli attacchi del Cnr! Il legionario De Mattei, comunque, non mollò la presa. Nel 2017 scrisse la voce “Evoluzionismo” nell’Enciclopedia di Bioetica e Scienza Giuridica e terminò la trattazione con questa frase: “L’evoluzionismo rimane un’ipotesi non dimostrata”.

A differenza di altre discipline, in cui coesistono teorie che almeno in parte si elidono a vicenda, nessun biologo ha mai elaborato una teoria alternativa a quella dell’evoluzione. Sono state identificate diverse modalità con cui l’evoluzione ha luogo, dal gradualismo, agli equilibri punteggiati, all’evoluzione neutrale, ma non esiste spiegazione alternativa al fatto che le specie sono collegate tra loro da discendenza comune: le specie di oggi discendono dalle specie di ieri. La posizione della Pontificia Accademia delle Scienze è condivisa da Papa Francesco che, nella mirabile Enciclica Laudato Si’, dice:

18. … Benché il cambiamento faccia parte della dinamica dei sistemi complessi, la velocità che le azioni umane gli impongono oggi contrasta con la naturale lentezza dell’evoluzione biologica.

Dando per scontato che l’evoluzione sia un fenomeno naturale, e lo ribadisce:

81. L’essere umano, benché supponga anche processi evolutivi, comporta una novità non pienamente spiegabile dall’evoluzione di altri sistemi aperti.

Francesco parla di una singolarità della nostra specie, in termini di espressioni intellettuali precluse ad altri organismi, con il rischio che le nostre attività “rovinino” la casa comune, cioè la natura. Che il fenomeno evolutivo avvenga per volontà divina attiene al credo religioso, e non è dimostrabile (o indimostrabile) scientificamente, ma l’evoluzione è un fatto incontrovertibile, di cui non si ha prova contraria. La scienza non esclude nulla, ma per rigettare la teoria dell’evoluzione è necessaria una teoria alternativa che, per il momento, non esiste. Se ne fosse elaborata una migliore, più convincente, il mondo scientifico l’abbraccerebbe!

Non ci dovrebbe essere bisogno, quindi, di ribadire che la teoria dell’evoluzione spiega la diversità della vita, a partire da forme semplici per arrivare a forme complesse, inclusa la nostra specie. Darwin, con L’origine delle Specie, ha cambiato radicalmente la nostra visione del mondo e, con L’origine dell’Uomo, ha cambiato la nostra visione di noi stessi. La rivoluzione darwiniana ci ha tolto dal centro della natura come la rivoluzione copernicana ha tolto la Terra dal centro dell’universo. Avrei voluto scrivere che nessuno più si sogna di dire che la terra è piatta ma, purtroppo, ci sono i terrapiattisti. Così come ci sono gli antievoluzionisti. Non ci sono alternative alla scienza per ridurre la nostra ignoranza, non c’è un altro modo che non sia un credo religioso basato sulla fede in entità soprannaturali non dimostrabili (o indimostrabili) scientificamente.

I filosofi dibattono su cosa sia la “verità”. Ma esistono verità scientifiche che non si discutono: la terra è rotonda e gira attorno al sole, l’acqua è fatta di idrogeno e ossigeno, la vita evolve. Esistono frontiere che la scienza non riesce a superare, ma molte cose misteriose un tempo sono oggi certezze scientifiche che non si dovrebbero più mettere in discussione. La scienza dovrebbe essere un valore condiviso… è sorprendente che la destra si pronunci contro di essa, dimostrando di temere la verità. Attendiamo con fiducia che evolva in direzioni migliori, darwinianamente, per non viziare l’esercizio della democrazia.

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