Dalle conferenze stampa di Luca Zaia sul Covid ad Autostrade per l’Italia. Carlo Parmeggiani, 64 anni, bolognese, ex giornalista del Gazzettino e del Resto del Carlino, una vita negli uffici stampa, era andato in pensione in autunno, dopo nove anni al servizio del governatore leghista del Veneto. Trascorsi pochi mesi torna in campo, stavolta a capo dell’ufficio relazioni esterne e affari istituzionali della concessionaria ceduta dai Benetton – che la controllavano con la holding Atlantia – allo Stato tramite Cassa depositi e prestiti. Una difficile sfida professionale, poiché l’immagine della società è stata messa in crisi negli ultimi anni dal disastro del ponte Morandi di Genova (e dagli altri filoni d’indagine che ne sono derivati).

Nei due anni di pandemia, la voce e il volto di Parmeggiani sono comparsi ogni giorno agli appuntamenti nella sede della Protezione civile di Marghera, diventati il punto di partenza del grande successo di immagine di Zaia, basato su un rapporto diretto col pubblico che l’ha fatto diventare un personaggio noto a livello nazionale. Una parabola – quella dalla politica agli affari – che si ripete nella carriera di Parmeggiani, dedicata solo nei primi anni al giornalismo praticato, poi sempre alla comunicazione e alle relazioni esterne di grandi gruppi. Dalla sede romana del gruppo editoriale Poligrafici – dove si era occupato soprattutto di cronache parlamentari economiche – era passato alla direzione delle relazioni esterne dell’Inps. Successivamente è stato responsabile della sede di Roma di e.Biscom/Fastweb, quindi in Enel, come responsabile della comunicazione digitale. Dal 2005 al 2007 l’esperienza in Trenitalia, quindi agli Aeroporti di Roma, sempre come direttore relazioni esterne, poi fino al 2013 in Atac.

Infine il trasferimento a Venezia, dove Parmeggiani è diventato capo ufficio stampa della giunta regionale del Veneto e portavoce di Luca Zaia in occasione del suo primo mandato, nel 2010. Una scelta non legata a simpatie leghiste, visto che il professionista ha sempre fatto capire come le sue tendenze politiche portassero altrove. La nuova Aspi ha avviato una profonda riorganizzazione: Il gruppo, che controlla anche Free To X, Movyon, Tecne, Pavimental ed Elgea, si occupa, oltre che di autostrade anche di mobilità sostenibile e innovazione tecnologica.

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