di Vincenzo Romano

Il toto nome sul nuovo presidente della Repubblica italiana anima il dibattito politico e non solo. Tra i vari profili, in questi ultimi giorni, emerge anche il nome del procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, nome venuto fuori da una ventina di parlamentari, ma anche tramite una petizione online su Change.org e intitolata Nicola Gratteri Presidente della Repubblica, che ha raccolto in pochi giorni più di 3500 firme. A dimostrazione del fatto che all’opinione pubblica Nicola Gratteri piace e vedrebbe di buon occhio la sua nomina al più alto scranno dello Stato italiano.

Oltre alla petizione, sul web è esploso l’entusiasmo. Alcuni post su Facebook, in cui si propone Nicola Gratteri come possibile Presidente della Repubblica, hanno superato diecimila “mi piace“ in poche ore. Non solo, sono migliaia di commenti con lo stesso leitmotiv ”magari…”. Questi commenti confermano che il primo obiettivo della petizione è già stato raggiunto: molti italiani, anche solo per un breve instante, hanno immaginato un’Italia migliore. Questo immaginare un domani migliore è esattamente quello di cui, più di ogni altra cosa, ha bisogno oggi l’Italia. Questo sentimento è la “cura” da contrapporre alla rassegnazione diffusa e alla convinzione che il futuro sarà molto peggio del passato.

Proprio con questa cura Nicola Gratteri sta riuscendo in un’impresa che a tutti gli altri sembrava impossibile: liberare la Calabria e l’Italia intera dallo strapotere della ‘ndrangheta. E questa cura è quel “di più” che Nicola Gratteri da presidente della Repubblica potrebbe testimoniare agli italiani per i prossimi sette anni: la fiducia in un futuro migliore che permetterebbe a tutti gli italiani di fare di più e meglio.

L’appello ora è dunque rivolto a tutti i politici: la lotta alle mafie e la fiducia a superare le sfide che ci attendono non è né di destra né di sinistra. Siete ancora in grado, anche solo per un istante, di immaginare un’Italia migliore?

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