Il colosso elettrico francese Électricité de France (una sorta di Enel francese) crolla in borsa a – 16% dopo che il governi ha chiesto alla società di praticare sconti sul prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica per tutelare il potere d’acquisto dei cittadini francesi. L’Eliseo ha quindi visto il valore della sua partecipazione (83%) ridursi di circa 2 miliardi di euro in poche ore. Come in tutta Europa aziende e famiglie francesi sono alle prese con i forti rincari delle bollette di luce e gas. Edf si trova anche ad affrontare una serie di problemi sulle centrali nucleari che gestisce e da cui la Francia ricava circa il 70% dell’energia che consuma. La società ha stimato in 50 miliardi di euro il costo di ammodernamento e manutenzione straordinaria dei reattori e ha ridotto dell’8% le sue previsioni di capacità generativa proprio a causa dei recenti problemi registrati in alcuni siti. Una situazione che ha costretto la Francia a rimettere in funzione alcune centrali a petrolio e a diventare, per la prima volta, importatore netto di energia.

La misura di contenimento dei prezzi è stata annunciata dal ministro delle finanze Bruno Le Maire in un’intervista a Le Parisien pubblicata giovedì. L’aumento delle bollette elettriche per le famiglie e le piccolissime imprese sarà così limitato quest’anno al 4%, grazie anche agli 8 miliardi di euro di tagli alle tasse sul consumo di elettricità, ha affermato il ministro. Senza questi interventi i prezzi aumenterebbero invece del 35% dal 1 febbraio. Edf ha quindi ritirato la previsione sull’indebitamento per il 2022 non essendo più in grado di assicurare il raggiungimento dell’obiettivo. “Date le circostanze, è probabile che la società consideri un aumento di capitale”, ha scritto in una nota la banca JPMorgan Chase aggiungendo “Raccomandiamo di evitare l’acquisto di azioni per il momento.”

Trema Francesco Starace, amministratore delegato di Enel che ieri ha negato che l’azienda stia realizzando extra profitti grazie agli attuali prezzi energetici. In più occasioni il presidente del Consiglio Mario Draghi ha affermato che le società energetiche dovrebbero fare la loro parte pel contenere l’impatto dei rincari ipotizzando una tassazione sui profitti aggiuntivi. Una misura simile è stata già adottata in Spagna e l’ipotesi circola anche a palazzo Chigi. L’effetto è che oggi, in scia di Edf, calano le quotazioni di molti big del settore, a cominciare proprio da Enel (- 1,9%) e dalla controllata spagnola Endesa (- 2%).

La transizione europea verso un’economia più sostenibile rischia di essere “accidentata” se l’offerta non si adegua abbastanza velocemente, e ciò sta già producendo conseguenze con “una maggiore volatilità dei prezzi energetici, con l’utilizzo di tecnologie-ponte come il gas naturale per colmare il gap energetico”. Lo ha detto oggi la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, aggiungendo che “c’è il rischio che ciò indebolisca la fiducia del pubblico nella decarbonizzazione. La soluzione non può che essere accelerare gli investimenti nelle rinnovabili e altre tecnologie green”.

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