’Metadone di Stato’, ‘incentivo al divano’. Questi i commenti del centrodestra e di Matteo Renzi sul reddito di cittadinanza da molti mesi a questa parte. Una narrazione spazzata via dai dati durante la presentazione del Rapporto Anpal, l’Agenzia nazionale politiche attive per il lavoro, sui beneficiari del reddito di cittadinanza. È Raffaele Tangorra, commissario straordinario Anpal, ad affermare che “il reddito di cittadinanza non è un disincentivo per essere occupati”. Sono i dati aprile 2019 – settembre 2021 a raccontare che “sono stati attivati sono stati 1 milione e mezzo di rapporti di lavoro”. Secondo il commissario le “persone che hanno la licenza elementare o la licenza media si sono dimostrate molto più dinamiche rispetto alla narrazione sui percettori del Reddito e hanno accettato anche lavori a tempo determinato anche molto brevi”. Infatti dal rapporto emerge che un terzo dei lavori offerti ha una durata massima di un mese e un altro terzo è tra il mese e i tre mesi. Si tratta di impieghi nell’ambito dell’agricoltura, delle costruzioni, della logistica e della ristorazione. “Il 14% ha trovato un lavoro a tempo indeterminato, statistiche in linea con il resto del mercato del lavoro”. Il Rapporto Anpal, peraltro, tiene conto delle sole persone indirizzate ai centri per l’impiego e quindi “sottostima gli occupati grazie al reddito di cittadinanza”. I navigator? “Hanno aiutato le persone che si rivolgono ai servizi” afferma Tangorra

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