Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto per la proroga al 31 marzo dello stato d’emergenza per il Covid. La riunione a Palazzo Chigi, iniziata poco dopo le 17, si è conclusa nel giro di un’ora. Come previsto, il governo Draghi ha deciso di allungare la durata della misura straordinaria, sulla spinta del timore per l’espandersi della variante Omicron. Arriva inoltre la stretta per chi rientra in Italia dall’estero, anche se arriva da un Paese dell’Unione europea: chi non è vaccinato dovrà fare 5 giorni di quarantena, mentre chi è vaccinato dovrà comunque mostrare un tampone negativo per poter circolare nel nostro Paese. Nel caso in cui si scelga un antigenico rapido dovrà essere stato effettuato entro le 24 ore precedenti, mentre il molecolare entro le 48. La nuova ordinanza è stata firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, in accordo con la Farnesina e dopo aver informato l’Ue: sarà in vigore dal 16 dicembre fino al 31 gennaio 2022. L’obiettivo è ovviamente evitare che la Omicron possa diffondersi ulteriormente in Italia per via di casi “importati” dall’estero.

Con la proroga dello stato d’emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo resta commissario straordinario, ma è stato anche messo alla guida del Comando operativo di vertice interforze (Covi). Il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità la nomina proposta dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. Per il momento, i ministri non hanno invece approvato alcuna norma sull’introduzione dell’obbligo di mascherina all’aperto.

La proroga dello stato di emergenza consentirà a Draghi di continuare a utilizzare lo strumento dei decreti del presidente del Consiglio (Dpcm), che non devono ricevere l’approvazione parlamentare. Restano in funzione, inoltre, tutti gli organi speciali istituiti per far fronte alla pandemia: la Cabina di regia tra Governo, Istituto superiore di sanità e Regioni, il Commissario straordinario all’emergenza e il Comitato tecnico-scientifico. Allo stato di emergenza Covid sono legate tutta una serie di norme che dal 2020 regolano la vita degli italiani: dall’obbligo di mascherine al distanziamento, dai protocolli per la sicurezza sul lavoro allo smartworking. La proroga dovrà però ricevere il via libera del Parlamento.

“Di fronte alla curva epidemiologica attuale, dove abbiamo una variante che ha un tasso di contagiosità più elevato rispetto alla Delta, diventa pressoché inevitabile prorogare lo stato di emergenza. Questo significa mantenere attivi tutti i presidi della Protezione civile e sanitari per” assicurare “tutti gli interventi necessari”, sottolinea il leader M5s Giuseppe Conte, partecipando alla Camera alla presentazione del volume “La legge della fiducia. Alle radici del diritto”. Lo stato di emergenza, spiega l’ex premier, “è una previsione che consente al Cdm di attivare una serie di presidi di protezione” per “agire in via straordinaria, attribuendo poteri al capo della Protezione civile e ai presidenti di Regione. Poter attivare questi presidi è stato assolutamente necessario, anche se ne è nato un grande dibattito”. “Il governo ha fatto benissimo a prorogare lo stato emergenza”, ha concluso Conte.

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