Si è conclusa dopo 14 sedute e oltre 90 ore di interventi la ‘maratona’ delle opposizioni al Consiglio regionale della Lombardia contro la revisione della legge sanitaria varata dalla giunta Fontana e approvata in commissione dal centrodestra. Nel pomeriggio, dopo che nessun consigliere si è iscritto a parlare, il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi ha dichiarato chiusa la discussione generale. I lavori sono stati quindi sospesi per dieci minuti per mancanza del numero legale, presente invece a una seconda verifica (i banchi del centrodestra, comunque, sono rimasti piuttosto vuoti). L’Aula di Palazzo Pirelli – come proposto da Fermi su richiesta degli uffici – tornerà a riunirsi domani mattina alle 10, per iniziare il voto degli emendamenti (quasi 2mila), articoli e ordini del giorno.

“Tre settimane di discussione sulla sanità lombarda finiscono, nella prima seduta domenicale della storia del Consiglio regionale, con la mancanza del numero legale per l’assenza del centrodestra. Non è una bella immagine per i cittadini lombardi che guardano all’Aula consiliare con la speranza di vedere risolti i loro problemi quotidiani con la sanità lombarda”, ha commentato il capogruppo del Partito democratico Fabio Pizzul. “Il centrodestra assente ha perso l’occasione di iniziare a votare la non-riforma Moratti-Fontana. La scarsa inclinazione al lavoro dei consiglieri di centrodestra costa caro alla non-riforma Moratti-Fontana, il cui voto è stato rinviato per mancanza del numero legale”, hanno affermato i 5 stelle, che al termine della seduta per protestare hanno organizzato un presidio in piazza Duca d’Aosta sotto il Pirellone.

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