Cresce ancora la tensione fra Gran Bretagna e Francia sul fronte della Manica. Mentre i pescatori francesi protestano per chiedere la concessione delle licenze che Londra continua a negare a seguito della Brexit, Boris Johnson ed Emmanuel Macron non riescono a trovare un accordo in merito ai migranti. A innescare la necessità di un confronto il naufragio sulle coste di Calais che ha causato la morte di oltre 30 persone, fra cui bambini.

Parigi ha giudicato “inammissibile” una lettera diffusa dal premier inglese Boris Johnson, nella quale si chiede alla Francia di “riprendere” tutti gli immigrati che sbarcano sul suolo britannico. Il portavoce del governo Gabriel Attal l’ha definita “arida e fuori luogo” e Macron, in conferenza stampa al fianco di Mario Draghi per discutere Trattato del Quirinale, ha lamentato mancanza di serietà: “Non si comunica con i tweet o con le lettere”. E come risposta il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha provveduto a ritirare l’invito alla collega inglese, Priti Patel, per il vertice in previsione domenica proprio a Calais per discutere di come affrontare il tema immigrazione. Saranno invece presenti i ministri belga, tedesco, olandese e il rappresentante della Commissione europea. Johnson non ha espresso alcun rammarico per quanto scritto e tramite il portavoce ha invece fatto sapere di averla pensata “in uno spirito di partnership e di cooperazione” con la Francia. “Si tratta di una sfida mondiale – ha aggiunto il portavoce – alla quale dobbiamo rispondere in modo collettivo, con i francesi e gli altri nostri partner europei”.

Il dramma che riguarda i migranti è in peggioramento: i loro campi vengono continuamente smantellati nel nord della Francia e anche attorno a Parigi. Il governo conservatore britannico ha fatto della lotta contro l’immigrazione uno dei suoi cavalli di battaglia, inasprendo gesti e dichiarazioni di principio dopo la Brexit. Eppure, sulla costa meridionale dell’Inghilterra i migranti continuano ad arrivare a centinaia. La Francia, dal canto suo, rifiuta di farsi mettere all’angolo e chiama a raccolta i partner e i Paesi confinanti. In molti si interrogano sulla tenuta degli accordi del Touquet: nel 2004 fissarono la frontiera britannica sulla costa francese in cambio di una contropartita finanziaria. A complicare i rapporti ci ha pensato inoltre lo scontro di due mesi fa fra i sottomarini australiani, con la Francia isolata e perdente di fronte ad Australia, Stati Uniti e Gran Bretagna.

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