Non sono bastate le proteste internazionali quando il suo nome è emerso come quello in lizza per guidare la polizia internazionale: il generale Ahmed Naser al-Raisi, ispettore generale del ministero degli interni degli Emirati Arabi Uniti, è stato eletto alla guida dell’Interpol, come comunicato in un tweet dalla stessa agenzia.

Una candidatura, la sua, che aveva già provocato reazioni di dissenso, soprattutto da parte delle organizzazioni che lottano per la salvaguardia dei diritti umani che lo accusano di essere stato coinvolto in torture e detenzioni arbitrarie negli Emirati. Al-Raisi, infatti, ha denunce penali in cinque diversi Paesi, inclusa la Francia, che ospita il quartier generale dell’Interpol e l’Interpol, e la Turchia, dove invece si sono svolte le elezioni che hanno portato alla sua nomina.

Per quanto riguarda la denuncia francese, l’ultima depositata tra le cinque citate, al-Raisi è stato citato nel caso che riguarda il ricercatore britannico Matthew Hedges, arrivato nel maggio 2018 a Dubai nell’ambito dei suoi studi e arrestato a novembre con l’accusa di spionaggio. L’uomo sostiene di essere stato messo in isolamento e torturato pur di farlo confessare. Condannato alla prigione a vita, è stato liberato al termine di una battaglia diplomatica scatenata da Londra.

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