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Teo Teocoli: “Dissi a Berlusconi: ‘Lei costruisca pure Milano 2 che io faccio il mio mestiere’. Lui mi cacciò da Arcore”

In un'intervista a Il Giornale, il mattatore ha ripercorso la sua carriera, ricordando proprio questa frase che gli costò il posto a Mediaset, anche se solo per qualche anno

di F. Q.

“Con Boldi e Gaspare e Zuzzurro andammo da Berlusconi a Villa San Martino. Parlammo, fece delle proposte, non ero d’accordo e dissi: ‘Lei costruisca pure Milano 2 che io faccio il mio mestiere‘. Fui praticamente accompagnato alla porta. Aspettai in auto un’ora e mezza prima che gli altri uscissero. Ma qualche anno dopo fu proprio Berlusconi a richiamarmi nelle sue tv, aveva riconosciuto il mio talento”. A rivelare questo aneddoto è Teo Teocoli che, in un’intervista a Il Giornale, ha ripercorso la sua carriera, ricordando proprio questa frase che gli costò il posto a Mediaset, anche se solo per qualche anno.

E proprio in questi giorni il mattatore è tornato in onda su Canale 5 come ospite d’eccezione del nuovo Zelig, accanto a Claudio Bisio e Vanessa Incontrada: “Hanno dovuto tagliare dieci minuti perché quel pazzo di Bisio ed io abbiamo improvvisato, oh quello non molla mai”, ha scherzato Teo Teocoli senza nascondere la sua soddisfazione, perché “io sono un cabarettista e il cabaret è quel mondo dove si balla, si canta, si scherza e si improvvisano cose”. Anche se per la verità “Zelig non è proprio casa mia. Io sono più da Derby. Ci ho trascorso 17 anni e quell’impronta non andrà più via”.

Gli episodi memorabili di quegli anni sono infiniti: “Abatantuono chiese di stare dietro a me e Boldi sul palco per imparare. Aveva un impermeabile bianco e la gente rideva… Gli spettacoli erano lunghissimi, andavano avanti fino alle 3 e quando il comico di turno diceva e ora per finire… qualcuno in sala diceva sempre ecco, bravo. Poi si andava al Capolinea, poi a fare colazione, poi a prendere i giornali. L’unico momento in cui Milano si fermava era tra le 6.45 e le 7. In giro era il deserto. E io mi godevo quel quarto d’ora. Poi iniziava la città“.

Teo Teocoli: “Dissi a Berlusconi: ‘Lei costruisca pure Milano 2 che io faccio il mio mestiere’. Lui mi cacciò da Arcore”
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