Un appello per Berlusconi capo dello Stato, retweet e lodi sperticate a Giorgia Meloni, riferimenti culturali dell’estrema destra. Si trova tutto questo facendo un giro sui social di Paolo Petrecca, neo-direttore di RaiNews24, la casella destinata a Fratelli d’Italia nell’ultimo giro di nomine alla tv di Stato. Una poltrona di notevole peso specifico, visto che a breve la struttura all news – finora diretta da Andrea Vianello passato al Gr – gestirà anche il nuovo sito d’informazione della Rai. Petrecca, 57 anni, in Rai dal 2000, è stato caporedattore politico di RaiNews e poi vicedirettore del canale. E non ha mai nascosto i propri riferimenti politici. Già nel 2013, a un tweet di Giorgia Meloni che scriveva “Mia candidatura alla Regione Lazio? Non lo escludo”, rispondeva candido: “Sarebbe anche ora!“.

Tre anni dopo, il 30 settembre 2016, condivideva sul profilo Facebook (pubblico) il link a un gruppo dal nome “Vogliamo Silvio Berlusconi presidente della Repubblica“. Il 14 settembre 2017 ecco un meme satirico a proposito del disegno di legge Fiano contro la propaganda fascista, approvato due giorni dopo dalla Camera: “Legge Fiano, primo arresto. Arrestato giardinere di Predappio per aver fatto di tutta l’erba un fascio“, si legge su una finta schermata di Televideo. Arriviamo al 16 maggio scorso, quando l’account Twitter di Fratelli d’Italia chiede ai follower “Avete seguito Giorgia Meloni a Mezz’ora in più (il talk della domenica su Rai 3, ndr)? Come è andata, vi è piaciuta?” e l’allora vicedirettore di Rainews risponde postando una foto del libro “Io sono Giorgia“, autobiografia della leader, con il commento “una giornata ben spesa“.

Ancora, appena un mese fa – il 23 ottobre – il giornalista ritwittava un video di Meloni che mostra studenti ungheresi cantare “Avanti ragazzi di Buda“, l’inno contro l’occupazione sovietica in Ungheria fatto proprio dai movimenti di estrema destra italiana, tra cui gli ultras della Lazio (di cui Petrecca è tifosissimo). E due giorni dopo, con la leader FdI ancora ospite a Mezz’ora in più, ecco un nuovo complimento: “Intervista senza peli sulla lingua e ricca di contributi“, le scrive. Nel mezzo, frecce tricolori, altari della patria e motti dannunziani come “Memento audere semper“, altro ritornello della destra radicale. Il centrodestra, insomma, potrà vantare un altro direttore “militante” oltre a Gennaro Sangiuliano, confermato al Tg2 e vicinissimo a Matteo Salvini (tanto da postare sui social foto insieme al leader leghista con la didascalia “amici”). Con buona pace della Rai libera dai partiti.

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