“Da domani 10 novembre saranno vietati i cortei, e questo vale per tutte le manifestazioni non solo per quelle no vax”. A confermare quella che nelle ultime ore era stata solo un’indiscrezione è stato il sottosegretario dell’Interno M5s Carlo Sibilia. “Continuare così ogni fine settimana, dopo 15 fine settimana, con le città che vengono messe in ginocchio da ogni tipo di protesta. Va bene manifestare ma quando assistiamo a scene come alcune di quelle che abbiamo visto…”, ha detto a Rai Radio1, ospite di ‘Un giorno da pecora’. E se non si rispettassero le regole e si facesse il corteo? “Si interromperà la manifestazione perché si contravverrebbe alla legge. In quel caso ci sono le forze dell’ordine”, ha replicato. Quanto alle manifestazioni in forma statica, come i sit in, ha aggiunto il sottosegretario, “si devono tenere le distanze ed indossare la mascherina laddove ci sono assembramenti. Siamo a 15 settimane di fila di cortei con situazioni che sfociano nella cronaca di ogni giorno, creando problemi alla sicurezza pubblica. Mi auguro siano misure momentanee e circoscritte”.

Intanto è salito a oltre 200 casi il focolaio Covid legato alle proteste no pass di Trieste: lo ha detto il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, durante una conferenza stampa. L’azienda sanitaria, ha annunciato Riccardi, dovrà procedere a una riorganizzazione dei reparti per rispondere all’aumento dei pazienti Covid. Durante un incontro all’ospedale Cattinara di Trieste, Riccardi ha parlato di “situazioni in alcuni casi ingiustificabili”, riferendosi a persone no vax convinte. “Trieste è l’epicentro di questa situazione”, ha concluso, con “una rappresentazione che non fa onore a questa terra“.

L’intervento del Viminale è stato accolto con favore della varie forze politiche. “Intervengono in modo equilibrato a tutela di salute ed economia in una situazione di grave disagio e crescente preoccupazione, dando regole più rigide alle modalità di esercitare il diritto di espressione del pensiero”, ha detto la capogruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani. “Ovviamente sarà necessario che i manifestanti pacifici dimostrino responsabilità e prendano distanza netta da ogni eccesso o violenze: scene come quelle di Trieste non le vogliamo più vedere”. Stessa linea anche per il presidente della Liguria Giovanni Toti: “Aumento di contagi e calo delle vendite per i commercianti. Sono gli effetti abbastanza scontati delle manifestazioni contro il vaccino e il Green pass, che ogni sabato paralizzano le nostre città. Bene quindi le nuove regole”. Più critica la posizione di Matteo Salvini: “Se lo Stato non riesce a garantire che uno manifesti rispettando le regole, allora siamo messi male”, ha detto il leader della Lega parlando con i giornalisti a Milano. “Penso che ognuno nel rispetto delle regole, che è fondamentale, possa manifestare le sue idee. Il problema è che è lo Stato che deve impegnarsi a far rispettare le regole. Ciascuno deve poter manifestare nel rispetto delle regole. Siccome chi chiede di fare un corteo, mette nome, cognome, indirizzo e documento, se cambia percorso, allora ne paga le conseguenze. Ma il diritto a manifestare è sacrosanto, senza disturbare il prossimo e nel rispetto delle regole”.

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