Il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso della procura di Verbania sulla tragedia del Mottarone e disposto i domiciliari anche per Enrico Perocchio e Luigi Nerini, arrestati pochi giorni dopo l’incidente della funivia e poi rimessi in libertà dall’allora gip Donatella Banci Buonamici. La misura non è esecutiva perché gli indagati possono fare ricorso contro il provvedimento in Cassazione. “L’ipotesi fatta sin dall’inizio dall’accusa trova conferma. Il Riesame riconosce la validità della nostra impostazione”, commenta all’Ansa la procuratrice di Verbania Olimpia Bossi.

Secondo i giudici di Torino, quindi, per Enrico Perocchio e Luigi Nerini vanno disposti gli arresti domiciliari perché sussistono le esigenze cautelari e nello specifico, riporta Repubblica, il pericolo di reiterazione del reato. I due sono indagati nell’ambito della strage del 23 maggio che ha visto la morte di 14 persone: dodici gli indagati in totale, più due società. Erano stati arrestati insieme a Gabriele Tadini pochi giorni dopo, poi rimessi in libertà dall’allora gip Donatella Banci Buonamici. Per il terzo indagato, Tadini, erano stati invece disposti i domiciliari. Contro questa decisione la procura non aveva fatto ricorso: Tadini resta dunque ai domiciliari.

La decisione della gip Buonamici di convalidare i fermi è diventata un caso. Il presidente del tribunale di Verbania, Luigi Montefusco, le ha infatti sottratto per ragioni tabellari il fascicolo sulla funivia del Mottarone, affidandolo alla collega Elena Ceriotti, definita “titolare per tabella del ruolo”. Sulla sostituzione è stata aperta una pratica al Consiglio superiore della magistratura e il ministero della Giustizia ha avviato un’inchiesta amministrativa. Pochi giorni fa Donatella Banci Buonamici è diventata presidente facente funzione del tribunale di Verbania: l’attuale presidente Montefusco è andato in pensione.

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