Il premier Mario Draghi paragonato al terrorista rosso Cesare Battisti, con tanto di fotomontaggio che li affianca, accompagnato dal commento: “Nella foto possiamo osservare un caso di estrema somiglianza. Uno è un criminale senza scrupoli, l’altro è Cesare Battisti”. L’autrice del post su Facebook – poi rimosso – è Paola Perinetto, dal 2018 Garante dei detenuti a Ivrea (Torino) che sui social non ha mai fatto mistero delle proprie posizioni contrarie all’obbligo di green pass (la sua immagine di copertina è la locandina della manifestazione “Operazione tuono. Arrestiamoli tutti! Governo illegittimo e abusivo” del 20 ottobre a Roma, lanciata dal generale Pappalardo).

Un’uscita che non ha mancato di suscitare reazioni, prima fra tutte quella del Garante nazionale dei detenuti Mauro Palma: “Il sindaco e il consiglio comunale di Ivrea valutino la rimozione della Garante dall’incarico ricoperto”, chiede in una nota, sottolineando la necessità che si “stabiliscano finalmente linee omogenee affinché i Garanti localmente designati rispondano a criteri di indipendenza e professionalità“. Un appello raccolto dal primo cittadino Stefano Sertoli: “Sono esterrefatto che una persona con incarichi istituzionali possa lasciarsi andare a tale pensiero e a pubblicarlo sui social”, dice. E annuncia di aver convocato una “capigruppo urgente” in serata: “Lunedì – spiega – l’ultima parola spetterà al consiglio comunale”. Dove il gruppo di maggioranza relativa, quello del Pd, si è già schierato per la rimozione: “Le espressioni della Garante sono inaccettabili, non è più compatibile con la carica pubblica ricoperta”, dice il capogruppo Maurizio Perinetti.

Per Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione Antigone per i diritti e le garanzie nel sistema penale, “non è questa la vocazione pedagogica e la cultura giuridica e umana che dovrebbero avere coloro che rivestono incarichi istituzionali in materia di diritti umani. Va recuperato a tutti i livelli un linguaggio rispettoso degli altri e un senso di solidarietà sociale che manca in chi decide di non vaccinarsi” Anche il sindacato degli agenti penitenziari Sappe, con il segretario Donato Capece, sollecita il sindaco di Ivrea a a “valutare con urgenza la rimozione del Garante dall’incarico”. “Non è “garante” del greenpass, né della buona educazione, né certamente può continuare ad esserlo dei detenuti. Inqualificabile, si avviino subito le procedure per rimuoverla dal suo incarico”, chiede su Facebook il coordinatore di Italia viva Ettore Rosato.

A difendere Perinetto soltanto il Garante regionale dei detenuti del Piemonte, Bruno Mellano: “Il post, che Paola Perinetto ha immediatamente rimosso quando gliel’ho personalmente segnalato, è indubbiamente un errore per un organo istituzionale, figura autonoma e indipendente ma non certo svicolata dal rispetto delle persone e delle leggi, anche quelle che si ritengono sbagliate e che si vogliono cambiare o abrogare. L’errore in cui è incorsa la collega non deve cancellare però il lavoro effettuato in questi anni. Credo sia doveroso dire, anche oggi, che Paola Perinetto è una Garante comunale efficiente e disponibile, molto presente e assidua nel suo compito. Il sindaco e il consiglio comunale di Ivrea, con serenità, assumeranno le proprie decisioni”, fa sapere.

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