Cinema

La Scuola Cattolica ‘giudicato con i vecchi metodi’: l’abolizione della censura promessa da Franceschini pare un miraggio

"La conferma metodologica sulla valutazione toccata in sorte al film di Stefano Mordini arriva dal blog di Alberto Farina. Il critico e programmatore di Rai Movie è anche membro da diversi anni della III Commissione per la Revisione Cinematografica. Commissione che si è occupata una decina di giorni fa di formulare un giudizio negativo su La Scuola Cattolica. “Sebbene da mesi sia stato annunciato il cambiamento delle norme che regolano la Revisione Cinematografica (la cosiddetta “censura”), questa decisione è stata presa ancora sulla base del vecchio sistema..."

di Davide Turrini

La Scuola Cattolica è stato giudicato (e vietato ai minori di 18 anni) con i vecchi metodi ministeriali censori. Insomma, altro che addio censura come sbandierato trionfalmente dal ministro Franceschini nell’aprile 2021. La conferma metodologica sulla valutazione toccata in sorte al film di Stefano Mordini arriva dal blog di Alberto Farina. Il critico e programmatore di Rai Movie è anche membro da diversi anni della III Commissione per la Revisione Cinematografica. Commissione che si è occupata una decina di giorni fa di formulare un giudizio negativo su La Scuola Cattolica. “Sebbene da mesi sia stato annunciato il cambiamento delle norme che regolano la Revisione Cinematografica (la cosiddetta “censura”), questa decisione è stata presa ancora sulla base del vecchio sistema, perché in tutti questi anni ancora non è stato avviato quello nuovo”, spiega Farina sul suo blog.

“Come le altre Commissioni, anche quella di cui faccio parte io sarebbe dovuta scadere il 23 febbraio del 2018. Lo potete verificare anche subito visitando il sito del ministero. In tutto questo tempo ci è stato chiesto più volte di continuare il nostro servizio mentre si aspettava la definizione e l’investitura ufficiale dei nuovi incaricati. A cosa sia dovuto questo ritardo arrivato ormai a tre anni e mezzo io lo ignoro, ma è bene tenerlo presente”. Insomma la cosiddetta abolizione della censura non è ancora avvenuta e chissà se mai questa irrealizzabile chimera possa mai essere realizzata oltre i megafoni della propaganda. Farina comunque precisa da che parte sta rispetto al divieto ai minori di 18 anni sul film di Mordini: “ Io ho votato per la derubrica del divieto da VM18 a VM14. Che ho discusso molto vivacemente per sostenere la mia posizione. Solo che quando, alla fine della sessione, siamo andati ai voti, noi che volevamo derubricare siamo finiti in minoranza. Outvoted, si dice in inglese. E quindi La scuola cattolica è rimasto vietato ai minori di 18 anni e con questo divieto al collo affronta, da oggi (il post è stato scritto il 7 ottobre 2021 ndr) , il suo battesimo in sala”.

Divieto, ricordiamolo scattato grazie all’interpretazione del tutto arbitraria di una sequenza del film dove un professore di teologia fa una lezione sull’origine del bene e del male davanti ad una classe di adolescenti protagonista del film. “Il film presenta una narrazione filmica che ha come suo punto centrale la sostanziale equiparazione della vittima e del carnefice – viene spiegato nelle motivazioni ufficiali della Commissione -in particolare i protagonisti della vicenda pur partendo da situazioni sociali diverse, finiscono per apparire tutti incapaci di comprendere la situazione in cui si trovano coinvolti. Questa lettura che appare dalle immagini, assai violente negli ultimi venti minuti, viene preceduta nella prima parte del film, da una scena in cui un professore, soffermandosi su un dipinto in cui Cristo viene flagellato, fornisce assieme ai ragazzi, tra i quali gli omicidi del Circeo, un’interpretazione in cui gli stessi, Gesù Cristo e i flagellanti vengono sostanzialmente messi sullo stesso piano”. Farina ha così modo di concludere: “Vedendo il film, è evidente quanto questa lettura sia sbagliata. La scena del professore che offre ai suoi studenti la provocazione intellettuale di chiedersi in che misura il bene e il male abbiano bisogno uno dell’altro per essere definiti serve a disegnare l’ambiente da cui nascevano i mostri del Circeo ma anche uno scrittore del livello di Edoardo Albinati. Non mira certo a proporre una sorta di folle relativismo morale ma, al contrario, ad affermare il diritto e il dovere di scegliere fra il bene e il male”.

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