Parte la Settimana del clima. Il 28 settembre oltre 400 ragazzi da tutto il mondo – due per Paese – prenderanno parte alla prima Youth4Climate, la conferenza internazionale dei giovani sulla crisi climatica, che si terrà a Milano al Mico, Milano Convention Centre, fino a giovedì 30. L’Italia sarà rappresentata dagli attivisti Federica Gasbarro e Daniele Guadagnolo. C’è anche Greta Thunberg, voce ispiratrice delle mobilitazioni a favore dell’ambiente: alle 10 interverrà insieme alla ugandese Vanessa Nakate. Parleranno anche i ministri italiani della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, e dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, oltre a numerosi esperti. Mercoledì 29 interverrà il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Giovedì 30, i giovani della conferenza presenteranno le loro proposte sul clima all’apertura della Pre-Cop26, l’evento preparatorio della Cop26 (prevista a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre). Lo stesso giorno saranno presenti Sergio Mattarella e Mario Draghi. Parteciperanno da remoto anche il premier britannico, Boris Johnson, e il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. Quattro i tavoli tematici ai quali si confronteranno ragazzi, esperti e istituzioni: Giovani a guida dell’ambizione climatica, ripresa sostenibile, coinvolgimento degli attori non governativi, una società più consapevole delle scelte climatiche. Sono stati 522 gli eventi selezionati nell’ambito del programma All4Climate-Italy2021. Lo Youth4Climate si chiuderà alla sera del 30 con il concerto Music4Climate: si esibiranno fra gli altri Nina Zilli, Daniele Silvestri e Michele Bravi. Ci saranno anche gli attivisti di Fridays for future, per i quali “l’obiettivo è fare pressione sui prossimi appuntamenti politici internazionali, ritenuti decisivi per salvaguardare il futuro del pianeta”. “Il 2021 sarà l’anno con le emissioni più alte di sempre – ha detto Emanuele Genovese, uno dei portavoce italiani della rete – Il movimento chiede che questa crisi venga affrontata realmente, e non a parole. Viviamo in un momento storico particolare, in un decennio fondamentale per il contrasto ai cambiamenti climatici in vista dei tempi a venire. Il momento di agire è ora”.

I lavori della Pre-Cop26 proseguiranno i due giorni successivi, venerdì 1 ottobre e sabato 2. Parteciperanno i ministri dell’Ambiente di una cinquantina di Stati, e rappresentanti dell’Onu e delle sue agenzie ambientali. Sul tavolo le decisioni strategiche che dovranno essere prese a Glasgow a novembre: l’aggiornamento degli impegni di decarbonizzazione dei singoli stati nell’ambito dell’Accordo di Parigi del 2015. Impegni vecchi di 6 anni, e ormai insufficienti per mantenere il riscaldamento globale sotto i 2 gradi dai livelli pre-industriali. La Pre-Cop è stata preceduta da una riunione ministeriale che si è tenuta a luglio scorso a Londra. Sarà l’ultima opportunità multilaterale per i paesi membri dell’Unfcc – La Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici – di dare forma ai negoziati nel dettaglio prima del vertice di Glasgow di novembre. In apertura previsti alcuni interventi istituzionali (Ministero della Transizione Ecologica, Comune
di Milano, Presidente della COP 26, IPCC – Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico – Unfcc). In seguito, alcuni gruppi di lavoro discuteranno su protezione delle comunità e habitat naturali, finanza sostenibile e trasparenza. In chiusura, il 2 ottobre si svolgerà una sessione plenaria sugli elementi principali che dovranno essere affrontati e risolti alla COP26 .

“Va bene protestare, ma le proteste non devono durare per sempre. Poi bisogna essere propositivi, e per farlo bisogna studiare. Il diritto all’istruzione è fondamentale per i giovani. Spero che la Youth4Climate di Milano vada bene e porti tante idee alla Cop26”, ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, a proposito di questo tema. “Dobbiamo mantenere l’aumento delle temperature entro 1,5 gradi – ha proseguito il ministro -, ma bisogna farlo tenendo conto delle caratteristiche di ciascun paese, in modo diverso dall’uno all’altro. La finanza verde è uno strumento potente per creare sistemi più equi. Dobbiamo eliminare le disuguaglianze dal mondo”. “Dobbiamo fare le cose adesso per evitare problemi futuri -, ha concluso Cingolani – Io ho tre figli, e non voglio che in futuro debbano continuare a mitigare gli effetti del riscaldamento globale, come facciamo noi”.

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