Al meeting di Rimini, durante il confronto sul palco tra i leader delle principali forze politiche, Giuseppe Conte torna a parlare di Afghanistan e delle affermazioni oggetto di critica pochi giorni fa. “La situazione è tanto grave che non si risolve con slogan – ha detto il leader del Movimento 5 stelle – in quel ragionamento ho chiarito che la situazione attuale così drammatica non contempla altre soluzioni che non siano il dialogo con i talebani perché un’altra guerra non è pensabile e non possiamo lasciar dall’angoscia e alla sopraffazione la popolazione afghana per cui abbiamo creato una prospettiva nell’ambito di 20 anni”. Quindi Conte ha continuato: “I talebani devono dimostrare di essere aperti al dialogo e le ultime notizie non depongono a favore del cambiamento. Ma non abbiamo alternative se non di creare un atteggiamento compatto che tenti di costringere al dialogo i talebani per assicurare protezione per le persone che rimarranno”. I ponti aerei, infatti, tra qualche giorno termineranno e bisognerà poi “lavorare sui corridoi umanitari” e “preoccuparci di chi rimane“, specifica ancora l’ex presidente del Consiglio. Al giro di domande successive, poi, Conte specifica ancora: “Quando parlo di dialogo non significa che do una legittimazione politica, una legittimazione internazionale ai talebani. Dico che serve un confronto per dare protezione alla popolazione”.

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