Bonus promessi, annunciati e finanziati, ma mai erogati perché mancano i decreti attuativi o i correttivi per le misure. Come rileva Il Sole 24 Ore, sono sei gli incentivi introdotti dall’ultima legge di Bilancio che sono rimasti solamente sulla carta. In ballo ci sono 71 milioni di euro già stanziati e inutilizzati. Dormiente, per esempio, il bonus occhiali e lenti a contatto, un voucher di sconto una tantum dal valore di 50 euro per le famiglie con Isee minore di 10mila euro. Si affiancherebbe alla detrazione del 19% per le spese sanitarie, da inserire nel modello 730, ma ancora attende un decreto congiunto ministero della Salute-Economia. Stessa sorte per lo sconto del 40% sull’acquisto, entro la fine dell’anno, di un’auto elettrica se il prezzo (senza Iva) è inferiore a 30mila euro. In questo caso, il decreto attuativo che attiverebbe i 20 milioni stanziati c’è, ma manca un meccanismo correttivo che introduca il credito d’imposta per i concessionari che dovrebbero anticipare lo sconto: senza quello la misura rischia di incepparsi.

Disperso anche il “bonus rubinetti” o “bonus risparmio idrico”, per cui sono già stati messi a bilancio 20 milioni di euro da usare entro il 2021. Ma nessuno sa ancora come ricevere il sostegno da mille euro per la sostituzione di rubinetti, doccioni, scarichi e miscelatori per risparmiare gli sprechi d’acqua: nonostante sia disponibile fino al 31 dicembre, le istruzioni presenti sul sito dell’Agenzia delle Entrate recitano ancora che “Le modalità” per ottenere il bonus “saranno definite da un decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare”.

Intrappolato pure il bonus per le madri single, esteso in un secondo tempo anche ai padri: un aiuto mensile di 500 euro netti dal 2021 al 2023 per i nuclei monoparentali con genitore disoccupato o monoreddito, di cui però non si conoscono ancora i criteri e le modalità di erogazione. Per quello si attende un decreto del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, in concerto con l’Economia. Come questo, anche di altri due sostegni si sono perse le tracce: il credito d’imposta del 40% per gli chef e cuochi professionisti per l’acquisto di utensili e corsi di formazione (fino al massimo di 6mila euro annui) e il “kit digitalizzazione” per gli studenti meno abbienti, che avrebbe dovuto fornire dispositivi connessi in comodato d’uso gratuito: per quest’ultimo era di 20 milioni di euro la cifra stanziata dall’ultima legge di Bilancio.

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