Un operaio di 36 anni è precipitato da un’altezza di otto metri nello stabilimento della fonderia Toora Casting a San Paolo d’Argon, in provincia di Bergamo. L’incidente è avvenuto questa mattina, poco dopo le ore 8, per dinamiche ancora da chiarire: secondo le prime indicazioni dei soccorritori dell’Areu, l’uomo era al lavoro in un cantiere nei pressi dell’azienda che produce componenti d’alluminio per auto. Bergamo News riporta infatti che la Toora Casting in questi giorni è chiusa per ferie: il 36enne non era un dipendente, ma lavorava per una ditta esterna che si stava occupando della manutenzione. Una volta arrivati sul posto, i sanitari non hanno potuto far altro che constatare sul posto il decesso dell’uomo, sul quale ora indagano i carabinieri di Trescore.

Poco dopo, intorno alle 10.30, sempre nella Bergamasca un altro incidente ha coinvolto un lavoratore: in questo caso un camionista di 49 anni, rimasto gravemente ferito mentre sversava del liquido dalla cisterna del suo mezzo, come riporta l’Eco di Bergamo. Sembra che il tubo sia esploso e il liquido lo abbia investito ustionandolo. E’ successo in un’azienda in via Europa, a Casnigo. Il camionista è stato portato in ospedale con l’elisoccorso. Sul posto sono intervenuti il 112 di Clusone e l’Asl di Albino.

L’operaio 36enne è l’ennesima vittima sul lavoro in pochi giorni: lunedì un operaio di 47 anni nel Foggiano ha perso la vita per essere stato schiacciato da una lastra di calcestruzzo, mentre a Sondrio un guardiacaccia 18enne è morto durante la sua prima uscita di servizio. Una settimana fa un’operaia è deceduta alla Bombonette di Camposanto: si indaga per omicidio colposo ed è stato sequestrato il macchinario dell’incidente. In Italia sono già 539 le vittime del lavoro nei primi sei mesi del 2021, praticamente tre morti ogni giorno.

Dopo la morte dell’operaio pugliese Alessandro Rosciano, il segretario della Uil PierPaolo Bombardieri ha sottolineato che “queste non sono morti bianche, sono morti rosse, c’è una responsabilità precisa”. “Nel 2020 ci sono state 10mila ispezioni con 8mila sanzioni: le aziende sono 4 milioni”, ha denunciato in un’intervista al Corriere della Sera. “Chiediamo più ispettori e più controlli e regole per punire chi non rispetta la sicurezza dei lavoratori. Anche qui serve che la politica si assuma le sue responsabilità“, ha spiegato Bombardieri.

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