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Paola Ferrari: “Io, Berlinguer, Gruber, Gabanelli, Sciarelli: siamo tutte coetanee ma a me dicono che sono vecchia. C’è maschilismo nello sport”

Paola Ferrari torna a parlare della sua decisione di lasciare la Rai al termine dei mondiali del Qatar e, in un'intervista a Repubblica, chiarisce i motivi che l'hanno spinta a prenderla

di F. Q.

Dopo il clamore suscitato dall’annuncio del suo addio alla Rai al termine dei mondiali del Qatar, Paola Ferrari torna a parlare della sua decisione e, in un’intervista a Repubblica, chiarisce i motivi che l’hanno spinta a prenderla. “Amo il mio lavoro, lavoro da 32 anni ma c’è tanta vita fuori. Mi sono data un termine: i Mondiali del Qatar, nel 2022. Poi lascio. Largo ai giovani, veramente – dice la conduttricevolto iconico dello sport targato Rai -. Dicono che sono vecchia, anche se io mi sento una ragazza. Mi aspettano tante cose: per la pandemia non ho potuto viaggiare, che è la mia passione, poi voglio dedicarmi al mio papà, ai miei figli e al cinema con Lucisano. Ci aspettano progetti bellissimi”.

Poi Paola Ferrari spiega come, dal suo punto di vista, i suoi 60 anni siano visti in modo differente rispetto a quelli delle colleghe: “Le cose sono cambiate ma ancora oggi tanti uomini pensano che la donna debba parlare dopo. Poi siamo sempre giudicate: hai le luci sparate, non hai le luci. Io sono felice di come sono, ma viene tutto sottolineato – incalza -. Quando ho fatto la battuta sulla vecchiaia, ho pensato a tante giornaliste bravissime: Bianca Berlinguer, Lilli Gruber, Milena Gabanelli, Federica Sciarelli, che adoro. Siamo più o meno coetanee, tutte in pista. Nello sport c’è uno strascico di maschilismo, l’età è vista in modo critico”, conclude Paola Ferrari.

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