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Lanzarote, la terra lavica di César Manrique

 Un’isola dalle sembianze lunari, costellata di cactus incipriati di sabbia lavica e piccoli paesini intonacati di bianco che spuntano da declivi primordiali. Una bellezza semplice Lanzarote, e atavica, modellata dalle eruzioni dei numerosi vulcani. La più vicina all’Africa dell’arcipelago delle Canarie è una scultura alla deriva modellata dalla natura e dall’estro dell’artista ecologista César Manrique, orgogliosamente canario.

Testo e Foto di E.Bittante - Alpitour World

Grandi distese di terra bruna di origine lavica sfumano al verde brillante dei vigneti dell’entroterra e all’oro delle lunghe spiagge bagnate dall’Atlantico. Lanzarote non è solo bella e suggestiva, è virtuosa, e fa della natura un tesoro. L’isola è una delle mete più ricercate per il turismo sostenibile ed è stata dichiarata Riserva della Biosfera dall’UNESCO, un territorio che conta ben 30 vulcani attivi. Nonostante la sua genesi, l’isola vanta un’incredibile varietà di paesaggi, tutti attentamente tutelati: circa il 40% del territorio è regolato da divieti per preservarne la bellezza. Una terra iraconda ma gentile nell’animo che accoglie i viaggiatori in cerca di una realtà autentica e suggestiva, mai monotona. Lanzarote è un’isola da scoprire e si esplora in lungo e in largo a cominciare dalle trame dei percorsi da trekking sulle montagne coniche, tipiche dell’eredità vulcanica, nelle spiagge di sabbia fine incorniciate da alte e scure scogliere, e nelle acque cristalline dove surfare le onde o immergersi nei colorati mondi sommersi. Infine Lanzarote è terra emersa, brulla ma incantevolmente fertile, disegnata da vigneti generosi, e scavata da mondi ipogei dove si svela una natura suggestiva e bellissima sino alle viscere della terra. Chi scopre l’isola svela una musa, come lo fu per il genio creativo di César Manrique, artista canario di fama internazionale nonché pioniere dell’ecologismo. Architetto visionario originario dell’isola, ma anche pittore, scrittore e insaziabile cercatore di suggestioni che solo la sua Isla sapeva dargli. Una ricerca artistica in profonda connessione con la natura, che riuscì a valorizzarla e sensibilizzare l’importanza della sua tutela. Lanzarote fu la sua più grande ispirazione ma anche la tela dove realizzare numerose opere in difesa dei valori ambientali.

“Per me, era il luogo più bello della Terra. E mi resi conto che, se fossero stati capaci di vederlo attraverso i miei occhi, allora l’avrebbero pensata come me”. Basta approdare in questo atollo vulcanico per comprendere le parole di Manrique e ammirare le sue opere.

Arrecife, la piccola capitale con la vocazione all’arte

Per chi approda a Lanzarote, la prima tappa è Arrecife, dove si trova anche l’aeroporto. Nata come piccolo borgo di pescatori divenne capitale dell’isola nel 1852. Un tempo era tormentata dalle incursioni di pirati, oggi si rivela un placido e vivace centro, il punto di riferimento di tutta l’isola. Il suo nome deriva dalla barriera di roccia scura che protegge la spiaggia della città, un tempo riparo dei pescatori contro le incursioni dal mare. Ormai queste scorribande fanno storia e la cittadina si rivela un perfetto mix dove rilassarsi al ritmo della vita canaria: le vie del centro pullulano di ristorantini tentatori dove servono il succulento Chorizo Canario, la salsiccia diffusa in tutto l’arcipelago, golosa alternativa al pescato del giorno, i negozietti di artigianato si alternano a graziose boutique di gioielli e di design, inaspettati vezzi di un contesto meravigliosamente semplice. Arrecife è anche storia e cultura, imperdibile il Castillo San Gabriel del XVI secolo, una fortezza in pietra che sorge su una piccola isola chiamata “Islote de los Ingleses”, collegata alla città da un ponte, e il Castillo San Jose, una fortezza del XVIII secolo, sede del Museo Internacional de Arte Contemporaneo. Dopo un bagno di cultura ci si concede un tuffo nelle acque cristalline della bellissima spiaggia urbana di El Reducto. La playa è una magnifica lingua di sabbia dorata, una delle più belle dell’isola, con tanti servizi e molto attrezzata, ideale per famiglie con bambini.

La Costa orientale: spiagge, vino e marmellata di cactus

A soli 10 chilometri a nord da Arrecife si trova la vecchia capitale dell’isola, Teguise, nell’immediato entroterra. Questo borghetto delizioso ospita ogni domenica il Mercadillo, un ginepraio di colori e di profumi dove trovare tanti prodotti locali di artigianato, abbigliamento vintage e gastronomia: lasciatevi tentare dalla confettura di cactus, vi stupirete quanto una pianta così pungente possa essere dolce. Il piccolo centro dà il nome a tutta la località, compresa la rinomata Costa Teguise, la preferita dalle famiglie ma molto richiesta anche dai serfisti: il bello di Lanzarote è quello di scovare delle baiette al riparo dai venti come Playa Bastian, ideale per le famiglie con bambini piccoli, a poca distanza da Playa de las Cucharas, gettonatissima tra gli appassionati di windsurf. La candida Playa Jablillo e Playa de los Charcos sono dei paradisi che degradano al blu dell’oceano ideali per tutti quelli che amano spiaggiarsi e rilassarsi.

Ora la bussola punta a sud della capitale dove si trova Puerto del Carmen, la località più glam di tutta l’isola a soli 12 chilometri da Arrecife. Conosciuta anche come “Fariones”, è la più in voga tra gli amanti della movida, e il puerto, è un’attrattiva per l’approdo di yacht sfarzosi, in controtendenza alle bagnarole dei pescatori ormeggiate nei villaggi che costellano l’isola.

Il brio di Puerto del Carmen si concentra lungo la Avenida de Las Playas, qui ci sono tanti negozi e locali dove vivere la notte e far festa. La località è molto amata dai giovani anche per le bellissime spiagge di Playa Matagorda, Playa de los Pocillos, Playa Grande e Playa Chica. Un’alternativa di terra a tanto blu si scopre nella suggestiva località di La Geria, sempre all’interno del territorio comunale di Puerto del Carmen. Qui la terra bruna sfuma al verde delle vigne, limitate da alveari di muretti bassi come protezione dai venti. Una natura addomesticata che appare come un miraggio sulla roccia lavica, un’inaspettata sorpresa come i vini di Lanzarote, ambrosia color rubino da degustare in una delle caratteristiche bodegas della zona.

La costa sud e la costa nord, le due facce della stessa isola

La parte meridionale dell’isola è il paradiso per chi ama vivere il mare e la spiaggia rilassandosi e godendo scenari da cartolina. Qui si trova la magnifica Playa Blanca, una meta che anticipa la sua essenza già dal nome e che affaccia sullo stretto di Bocaina che separa l’isola da Fuerteventura e Lobos, dove l’arenile è attrezzato, lungo e spazioso. A poca distanza si trova la Costa del Rubicon dove spuntano altre mezzelune dorate da sogno come Playa Papagayo, considerata una delle più belle delle Canarie: sabbia come madreperla che si tuffa in un acquerello che sfuma dal turchese allo smeraldo, un idillio marino incorniciato da montagne scure di rocce laviche. Un contrasto visivo, quintessenza dell’isola.

Nella parte sud di Lanzarote si trovano altre spiagge dorate di sabbia fine da vivere in totale libertà, ne sono la prova alcuni nudisti che amano connettersi totalmente alla natura. Appuntate Puerto Muelas, Playa de la Cera, Playa del Pozo, Caleta del Congrio e la lunghissima e selvaggia Playa Mujeres.

Cambiamo le coordinate, e torniamo alla costa di Teguise, fiore all’occhiello della costa orientale che arriva sino alla parte nord di Lanzarote, nella brulla e suggestiva area vulcanica di Guatiza. Proprio qui si trova un eden sui generis, un luogo incantato da non perdere: il Jardin de Cactus. Migliaia di piante grasse provenienti da tutto il mondo creano una giungla di buffi e spinosi protagonisti dalle forme più disparate, tutti orgogliosamente pungenti. Un atelier vegetale concepito come un museo che omaggia la natura, l’ultima opera di César Manrique per la sua amata Lanzarote. Ed è proprio ad Haria, uno dei più autentici e pittoreschi borghi dell’isola situato nella parte settentrionale che si trova la casa dell’artista. Il piccolo villaggio è chiamato anche “valle delle mille palme” ed è proprio tra questi snelli ed ombrosi arbusti che si visita quella che fu la sua fucina creativa, Casa Manrique, dove tutto è stato lasciato come volle l’artista: tra l’odore di vernici e colori aleggiano ancora le sue idee che fecero grande il nome dell’isola nel mondo. Manrique è una figura identitaria per Lanzarote, per approfondire la sua ispirata ed etica ricerca artistica votata all’ambientalismo non perdete la Fundacion César Manrique a Taro de Tahíche. Un luogo speciale, un edificio biofilo in perfetta sintesi tra esigenza abitativa e propensione naturale, oggi trasformato in museo: piccole stanze ricavate dalla roccia e intonacate in bianco. Questo spazio è noto come “la casa Vulcano” poiché l’artista la progettò proprio nel mezzo di una colata di lava, cinque bolle d’aria che vennero intrappolati durante un’eruzione. Forme naturali che illuminarono il genio creativo dell’artista e che diventarono la casa nella quale trascorse la maggior parte del tempo. Oggi sono esposte opere di Manrique e Picasso, ospita inoltre una piscina e un giardino a mosaici multicolore ornato da cactus giganti.

Si punta ancora più a nord in direzione Orzola, grazioso borghetto di pescatori situato sulla punta più a nord di Lanzarote, molto conosciuto per gli ottimi ristoranti di pesce. A poca distanza si trovano le belle spiagge di La Canteria, Playas Caletones, Playa El Risco, Charca de la Laja e Caleta, e Caleton Blanco del Mero, dove rilassarsi o divertirsi con le attività acquatiche. Per gli amanti delle onde, tappa alla lunga spiaggia libera di San Juan a poca distanza dal villaggio di Caleta de Famara, il paradiso del surf e del kitesurf, dove le onde e i “cavalloni” di un mare turchese diventano sfida e opera d’arte quando si infrangono con la loro spuma bianca in tutta la loro potenza. Per ammirare da un’altra prospettiva questo incantevole mare, merita una visita il punto panoramico più alto di Lanzarote: il Mirador del Rio a circa 500 metri di altezza, dove si trova un altro edificio progettato da Manrique, perfettamente in simbiosi con la natura che lo circonda. Da questo belvedere si possono scorgere il Risco de Famara, una scogliera a picco sul mare, e il vulcano Monte de la Corona, dove si trovano il Jameo del Agua e la Cueva de Los Verdes, tunnel vulcanici sotterranei lunghi oltre 6 km, mondi ipogei da esplorare in tutta sicurezza. Che sia nelle viscere della terra, dal picco più alto dell’isola, sulle spiagge dorate o nel bruno entroterra sfumato di verde ad un passo da una struttura Eden Viaggi, a Lanzarote avrete sempre un posto in prima fila per ammirare lo spettacolo della natura, riproposto come arte dal genio visionario del suo artista più famoso.

Lanzarote, la terra lavica di César Manrique
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