Un Parlamento mondiale per affrontare le sfide del futuro, dal cambiamento climatico, alle pandemie, al disarmo. Il tema, considerato da molti utopico, è al centro delle riflessioni contenute nel libro “Un Parlamento mondiale. Perché l’umanità sopravviva”, a cura di Mario Capanna, Fabio Minazzi e Stefania Barile, edito da Santelli. Il volumetto, arrivato in libreria il 1 luglio, è stato presentato presso la biblioteca del Senato.

“La svolta è immaginare di dar vita a un’assise planetaria, che al contrario dell’Onu che rappresenta gli Stati, rappresenti davvero i popoli della Terra”, ha spiegato Capanna, storico leader del movimento giovanile del Sessantotto e oggi tra gli autori del libro. “Il mondo sta bruciando – prosegue Capanna – basta vedere la tragedia in Germania e Belgio di queste ore, la ripresa spasmodica della corsa agli armamenti a partire da quelli nucleari, la ‘Terza guerra mondiale a pezzi’ come giustamente la definisce Papa Francesco, ecco dinanzi a questo è chiaro che l’Onu non funziona”.

Per Minazzi, professore ordinario di Filosofia della Scienza all’Università dell’Insubria e coautore “è una sfida alta, ma sono queste le cose importanti. Dobbiamo farlo, è una necessità. Penso che un aspetto fondamentale sia lavorare sulla cultura”. Ma sono proprio le nuove generazioni a stupire positivamente gli autori del libro. Rivela Capanna: “Stiamo facendo un sondaggio planetario rivolto agli studenti universitari, il 70% di loro non solo condivide l’idea di un parlamento mondiale, ma è favorevole all’idea che si apra un dibattito su questo obiettivo. Questo è molto incoraggiante”.

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