La consigliera comunale M5s a Milano Patrizia Bedori ha annunciato che lascia il Movimento. La decisione è stata comunicata su Facebook nelle scorse ore: “Non posso più”, ha scritto in un lungo post, “far parte di una forza politica che impone scelte sui territori, che ha deciso di far parte del ‘governo dei migliori’, che vota provvedimenti che vanno contro quello che abbiamo sempre professato, che guarda al ceto medio e non più ai bisognosi, che cambia idea sul ponte di Messina, che appoggia le proposte del ministro ‘grillino’ Cingolani su inceneritori e nucleare”. Bedori è una delle esponenti storiche del Movimento a Milano e nei giorni scorsi aveva contestato la linea di Giuseppe Conte, al lavoro per il dialogo con il sindaco uscente di centrosinistra Beppe Sala. Bedori ha deciso di aderire a alla lista civica di Milano in Comune del consigliere Basilio Rizzo.


“Esco dal movimento”, si legge ancora. “Continuerò ad appoggiare i comitati cittadini che in questi anni hanno difeso con le unghie e con i denti il nostro territorio e continuo a credere, insieme al 50% degli attivisti milanesi, che formare il terzo polo sarebbe la soluzione giusta per Milano. Un’alternativa a Sala e al più nefasto centrodestra”. Bedori è la seconda consigliera comunale che lascia il Movimento 5 stelle dopo l’uscita di Simone Sollazzo. Per il Movimento ora rimane come consigliere comunale solo Gianluca Corrado, che era stato candidato sindaco alle ultime elezioni del 2016, dopo il passo indietro della stessa Bedori. “Per coerenza per questi ultimi mesi entrerò nella lista civica Milano In Comune di Basilio Rizzo. E ne sono onorata. Sosterrò il candidato sindaco Gabriele Mariani e la sua coalizione che esprime valori e proposte che condivido”, ha concluso. Bedori ha poi spiegato nel post che non si ricandiderà alle prossime elezioni amministrative per problemi di salute.

A inizio giugno e subito dopo l’incontro tra Conte e gli esponenti M5s lombardi, proprio Bedori aveva scritto su Facebook una lettera aperta all’ex presidente del Consiglio. “Ormai ne sono certa”, si leggeva, “non esiste più quella comunità di cui mi onoravo di fare parte, ognuno ormai pensa al proprio posto in paradiso. Sarei stata molto felice di illustrare i motivi per cui un alleanza con Sala è inopportuna direttamente a Lei perché nessuno dei presenti all’incontro sa cosa è successo in questi 5 anni a Milano e fanno a gara a chi si allinea alle sue direttive magari per non perdere la cadrega dorata o per sperare in posti di rilievo nazionale”.

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