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Stop allo smartworking al 50% per i dipendenti pubblici, Brunetta: “Cancellato l’obbligo”

L'annuncio del ministro della Pubblica amministrazione: "Nel periodo del lockdown abbiamo messo in smartworking la quasi totalità dei dipendenti. Poi si è cominciato a regolare il cosiddetto smartworking al 50%. Ora non c'è più, c'è l’organizzazione dei singoli uffici decisa dai dirigenti"
Stop allo smartworking al 50% per i dipendenti pubblici, Brunetta: “Cancellato l’obbligo”
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Addio all’obbligo di smartworking al 50% per la pubblica amministrazione. I dipendenti pubblici si preparano al rientro al completo in ufficio dopo l’annuncio arrivato da parte del ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta: “Ho cancellato questo obbligo”, ha detto nel corso della conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri che ha dato il via libera al decreto Reclutamento.

“Nel periodo del lockdown abbiamo messo in smartworking la quasi totalità dei dipendenti, tranne la sanità e l’assistenza. Poi si è cominciato a regolare il cosiddetto smartworking al 50%. Uno o due mesi fa abbiamo detto che forse questo tetto poteva essere superato. Ora non c’è più, c’è l’organizzazione dei singoli uffici decisa dai dirigenti, ma garantendo la soddisfazione dei cittadini”, ha spiegato Brunetta.

Il ministro in conferenza stampa ha poi presentato il decreto sulle assunzioni nella pubblica amministrazione per gestire i fondi del Recovery: si tratta di “una ventata di modernità, di novità di rafforzamento della nostra pubblica amministrazione”, ha detto Brunetta. “Veniamo da 12 anni di blocco da turn over, il turn over ora riprenderà al 110% e in alcuni settori anche di più, come nella sanità. ‘Si potrà ri-iniziare con la contrattazione della secondo livello, per cui se si fa un’operazione di efficienza”, ha aggiunto il ministro della Pubblica amministrazione.

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