Un’occasione “per ribadire il rifiuto assoluto di ogni forma di discriminazione e di intolleranza e, dunque, per riaffermare la centralità del principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella celebra così la Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia. In un comunicato, il capo dello Stato spiega che “le attitudini personali e l’orientamento sessuale non possono costituire motivo per aggredire, schernire, negare il rispetto dovuto alla dignità umana, perché laddove ciò accade vengono minacciati i valori morali su cui si fonda la stessa convivenza democratica”. Mattarella ricorda quindi che “la società viene arricchita dal contributo delle diversità”. Viceversa, “disprezzo, esclusione nei confronti di ciò che si ritiene diverso da sé, rappresentano una forma di violenza che genera regressione e può spingere verso fanatismi inaccettabili“.

Il presidente della Repubblica usa parole precise per ribadire quanto sia fondamentale lottare contro le discriminazioni di genere. Un messaggio che arriva in occasione della Giornata mondiale contro l’omobitransfobia ma che si innesta anche nel dibattito pubblico sul ddl Zan, provvedimento che il Parlamento non è ancora riuscito ad approvare soprattutto a causa delle resistenze della Lega e parte di Forza Italia. “La ferita inferta alla singola persona offende la libertà di tutti“, continua Mattarella nel suo messaggio. “E purtroppo non sono pochi gli episodi di violenza, morale e fisica che, colpendo le vittime, oltraggiano l’intera società“. “Solidarietà, rispetto, inclusione”, invece, conclude il capo dello Stato, “come ha dimostrato anche l’opera di contrasto alla pandemia, sono vettori potenti di coesione sociale e di sicurezza”.

Parla di inclusione anche il presidente della Camera Roberto Fico, che auspica una società capace di rispettare “il modo in cui ciascuna persona si identifica; che non prescriva ruoli e non giudichi scelte; che cambi radicalmente le lenti con cui guardare alle questioni afferenti all’identità di genere e alle relazioni. Questo è l’impegno che vogliamo ribadire oggi”. In un messaggio su Facebook, Fico parla di un “impegno doveroso che dobbiamo portare avanti, senza ambiguità né compromessi, per tutte quelle persone che ogni giorno combattono contro le aggressioni, l’ignoranza, i pregiudizi“. Poi interviene sul ddl Zan, già approvato in prima lettura a Montecitorio a novembre. Si tratta di un provvedimento che “interviene su questioni di grande rilevanza e delicatezza”, spiega il presidente della Camera. “L’auspicio è quello di arrivare presto a un risultato condiviso, tutelando chi è vittima di discriminazione”. È su questi temi, conclude, “che si misurano la democrazia di un Paese, la sua civiltà e la capacità delle sue Istituzioni di garantire la piena parità e dignità delle persone”. Reagire significa “condannare aggressioni e intolleranza, smantellare pregiudizi, ma anche farsi parte attiva di un salto culturale per rendere la nostra società più coesa, inclusiva, solidale”.

E nel campo della politica si moltiplicano in queste ore gli appelli ad approvare il prima possibile il disegno di legge Zan. “Il Senato deve fare in queste settimane un gesto concreto per i diritti approvando la proposta del Pd”, ha twittato il segretario dem Enrico Letta. Richiesta a cui si sono accodati la senatrice dem Valeria Fedeli e la responsabile diritti del Nazareno Anna Rossomando. Anche il Movimento 5 stelle spinge per il via libera al ddl: “Oltre a celebrare una giornata, servono gesti concreti. In Parlamento bisogna accelerare con la legge contro l’omotransfobia. Serve uno scatto di civiltà, basta tentennamenti sul ddl Zan”. È il tweet del ministro Luigi Di Maio. “La giornata mondiale contro l’omofobia va onorata non con parole vuote, ma con impegni e atti concreti. Approviamo subito definitivamente la legge che qualcuno vuole insabbiare al Senato“, ha scritto il deputato M5s Giuseppe Brescia. “Grazie al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per le parole chiare. La politica e le istituzioni devono saper curare ferite e difendere la dignità e la libertà della persona”.

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