Il 21 aprile Amnesty International ha diffuso il suo rapporto sulla pena di morte nel mondo.

Le esecuzioni registrate sono state 483 in 18 stati, con un decremento del 26% rispetto alle 657 esecuzioni del 2019. Si è trattato del più basso dato dell’ultimo decennio. Come sempre, sono assenti i numeri della Cina, che il governo di Pechino considera segreti di stato, e per quel che riguarda l’area di cui si occupa questo blog mancano anche quelli relativi alla Siria.

L’area Medio Oriente – Africa del Nord ha fatto la parte del leone, totalizzando l’88% delle esecuzioni note e occupando quattro posti su cinque nella classifica degli stati che hanno fatto segnare il maggior numero di esecuzioni. Ma ci sono delle novità.

Se i numeri riguardanti l’Iran restano grosso modo uguali a quelli degli ultimi anni (su questo, rimando al post qui sotto sul rapporto di Iran Human Rights), in tre stati ci sono stati sviluppi importanti, due positivi e uno negativo.

In Arabia Saudita ci sono state “appena” 27 esecuzioni rispetto alle 184 del 2019. Secondo la Commissione governativa per i diritti umani, il calo dell’85 per cento sarebbe dovuto a una “moratoria sulla pena di morte per i reati di droga”, di cui però non si trova traccia scritta. È probabile piuttosto che abbia inciso la necessità di evitare critiche nel periodo precedente il vertice del G20: infatti, per alcuni mesi a partire da luglio non ci sono state esecuzioni mentre sono riprese dopo il 30 novembre.

In Iraq le esecuzioni sono diminuite di oltre la metà, da 100 a 45.

L’Egitto ha fatto registrare il passo indietro più drammatico, con 107 esecuzioni rispetto alle 32 del 2019: più del triplo, con un picco di 57 esecuzioni tra ottobre e novembre a seguito di una rivolta nel braccio della morte della famigerata prigione “al-Aqrab” (“lo scorpione”). Altri sviluppi negativi ci sono stati in Qatar, con la prima esecuzione dopo 20 anni, e in Oman, con quattro esecuzioni dopo cinque anni.

Infine, il Medio Oriente è l’unica regione del mondo dove vi sono state esecuzioni di donne: nove in Iran, quatto in Egitto, due in Arabia Saudita e una in Oman.

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