La pessima informazione che viene sversata sul pubblico telelobotomizzato (in serrata competizione da click con i rotocalchi e i siti per adulti) ha diffuso un oscurantismo da secoli bui che ormai pervade ed ispira le politiche dei governi occidentali, portati a guinzaglio dai sondaggi. La televendita del terrore ha generato il mostro che ha ingoiato la ragione, i dati e l’evidenza scientifica.

Resistono rare eccezioni, come alcuni programmi della Bbc, il servizio pubblico del Regno Unito. Invece di limitarsi a reggere in ginocchio il microfono ai potenti, i giornalisti forniscono cifre ed analisi di esperti e scienziati. Non urla e castronerie di dementi, medici negazionisti, politici da marciapiede o magistrati antisemiti che parlano del vaccino come un “crimine contro l’umanità” orchestrato da Bill Gates, George Soros, Rockfeller e Rothschild. Stranamente invece, Donald Trump che ha dato un impulso fondamentale allo sviluppo del vaccino non viene menzionato dalla canea dei dementi.

Il programma della Bbc More or Less, condotto da un fuoriclasse come Tim Hartford, invece, illustra dati e statistiche in modo rigoroso e confuta le cifre demenziali sparate da politici e media. Se qualcuno proponesse una cosa del genere in un palinsesto italiano verrebbe spedito in un agro di Pyongyang come succedaneo delle scatolette di cibo per i molossi di Kim Jong-un. In Italia lo spazio va dato a chi asserisce che i vaccini contengano microchip per schiavizzare la popolazione attraverso le frequenze del 5G. Non è un caso secondo me che in Italia spopoli La Zanzara.

Di recente More or Less ha analizzato i dati che hanno provocato la psicosi da trombosi sulle due sponde del nord Atlantico. Nel Regno Unito, il paese con il maggior numero di vaccinazioni in Europa, su un milione di individui a cui è stato somministrato il vaccino AstraZeneca si contano in media quattro trombosi rare nelle settimane successive all’inoculazione, di cui una sola ha provocato la morte. Per fare un paragone, è la stessa probabilità per un residente nel Regno Unito di essere assassinato nei prossimi trenta giorni oppure di morire in un incidente stradale durante un tragitto di circa 400 chilometri.

Sembra chiaro che il nesso causale tra vaccino e trombosi o altri effetti avversi gravi non sia dimostrato scientificamente. È stata solamente riscontrata una coincidenza temporale nelle settimane successive all’inoculazione. Quindi, in soldoni, siamo nel campo delle congetture che una campagna di terrore (purtroppo causata anche dai burocrati che capeggiano le autorità sanitarie) ha ingigantito fino a farla diventare un’emergenza. Un po’ come tra le tribù aborigene quando lo sciamano, o chi per esso, interpreta i segni delle nuvole in cielo.

Le coincidenze variano per classi di età: contro-intuitivamente, nei giovani si sono riscontrati casi più frequenti. Su un milione di venticinquenni che ricevono il vaccino di AstraZeneca 11 rischiano di avere una trombosi e due o tre potrebbero morire. Da ciò è scaturita la decisione in alcuni paesi di somministrare il vaccino solo a ultra sessantenni o persone meno giovani.

Anche le inoculazioni del nuovo vaccino Johnson & Johnson sono stato sospese in America e le consegne in Europa sono state bloccate dall’azienda. In Italia 185mila dosi sono bloccate in deposito senza un provvedimento formale delle autorità. Tanto ormai vige lo scaricabarile preventivo: si assumono decisioni fondamentali per la salute pubblica e l’economia senza che sia dato sapere chi è il responsabile. Tra i 6,8 milioni di vaccinati con J&J si è verificato un solo caso letale di trombosi (senza che sia stato stabilito un nesso causale). Inoltre, si è registrato un altro caso grave ma non letale e quattro casi sospetti (sempre su 6,8 milioni). Si tratta per lo più di donne di età compresa tra i 18 e i 48 anni.

È giustificato il terrore diffuso dai media e, ripetiamo, ignobilmente assecondato con una comunicazione confusa e contraddittoria dalle agenzie del farmaco tipo Aifa o Fda (e in misura molto minore Ema)? Prendiamo il caso di un farmaco di largo consumo da decenni, suggerisce la redazione di More or Less: la pillola anticoncezionale. Si sa che un effetto collaterale è appunto la formazione di trombi. Quanto è grave il fenomeno?

Nel Regno Unito, normalmente, l’incidenza di varie patologie legate alla formazione di emboli, grumi, coaguli, eccetera varia tra 1 e 2 per mille all’anno. Ovviamente dipende dall’età. Nei bambini è quasi sconosciuta, meno di un caso su 100mila all’anno, e sale fino all’un percento negli anziani. Nelle donne comprese tra i 16 ed i 35 anni di età (che non assumono la pillola) queste occorrenze sono da una a due su 10mila. L’assunzione della pillola aumenta di circa quattro volte il rischio di trombosi nelle giovani donne. Vale a dire che su un milione di donne che prende regolarmente la pillola anticoncezionale in un anno si registreranno circa 400 trombosi. Nelle altre circa 100 all’anno. Nelle donne incinte si sale addirittura a 1000 per milione (tra l’altro nelle sei settimane dopo il parto tale rischio raggiunge intensità massima). Queste sono le cifre che vanno comparate ai 4 trombi su un milione tra i britannici vaccinati con AstraZeneca.

Ma c’è una differenza sostanziale. La pillola anticoncezionale non previene il contagio di un virus che può portare al decesso. Invece, il Covid-19 finora ha causato in Italia quasi 2000 morti per milione di residenti, uno dei dati peggiori tra i paesi avanzati, superiore al Brasile del famigerato Bolsonaro (circa 1800) o alla Svezia dove le restrizioni sono state minime (circa 1400).

In Italia, peraltro, ogni giorno muoiono ancora in media circa 300-400 malati, vale a dire oltre 5 o 6 per milione di residenti. Insomma sospendendo le vaccinazioni tecnici, scienziati e governanti hanno attenuato il rischio ipotetico di una morte per milione per il vaccino AstraZeneca e una su quasi 7 milioni per il vaccino J&J. Sottoponendo la popolazione ad un rischio certo di gravità infinitamente superiore (in Italia circa 2000 per milione all’anno).

Queste sarebbero le autorità che salvaguardano la salute della popolazione secondo scienza e coscienza. Come riconoscimento dell’impegno profuso – sin da quando a gennaio 2020 avevano proibito di effettuare tamponi su chi non era stato in Cina – andrebbe istituito il Premio “ImpiastriZeneca”.

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