Il Gruppo Atlantia ha chiuso il 2020 con una perdita di 1,1 miliardi di euro, contro l’utile di 136 milioni del 2019. Il rosso è determinato principalmente dal crollo dei volumi di traffico sia sulla rete autostradale (la holding controlla l’88% di Autostrade per l’Italia e varie tratte all’estero), sia aeroportuali. La società è infatti proprietaria di Aeroporti di Roma che gestisce gli scali di Fiumicino e Ciampino oltre ad avere una partecipazione del 64% nell’aeroporto di Nizza. La società ha disposto svalutazioni per 282 milioni di euro. L’assemblea dei soci di Atlantia per l’approvazione del progetto di bilancio d’esercizio sarà convocata per il 28 aprile 2021 con la proposta di non distribuire alcun dividendo. Lo si legge nella nota diffusa dopo il cda di Atlantia. Il traffico autostradale del gruppo Atlantia ha chiuso il 2020 con un calo del 27,1% in Italia, del 30,6% in Spagna, e del 24,1% in Francia. Per le attività fuori dall’Europa, il calo è stato del 26,1% in Cile, dell’8,5% in Brasile, e dell’11,8% Messico. Negativi anche i risultati per il traffico aeroportuale: -76,8% Aeroporti di Roma, -68,4% Aéroports de la Côte d’Azur.

E’ quanto si legge nella nota diffusa al termine del consiglio di amministrazione di Atlantia in cui si aggiunge: “La crisi pandemica ha dimostrato come la gestione delle infrastrutture di trasporto sia vitale per la connessione di persone, merci, comunità e territori. Con l’obiettivo di creare valore sostenibile per tutti i propri stakeholders, il consiglio di amministrazione” di Atlantia “ha promosso un profondo ripensamento strategico. Atlantia si pone oggi quale obiettivo principale quello di favorire sempre di più una mobilità sostenibile, sicura, innovativa, efficiente e rispondente ai bisogni di tutti gli stakeholders e accessibile al maggior numero di persone”.

Atlantia è posseduta al 30% da Edizioni holding della famiglia Benetton. Altri azionisti di peso sono il fondo britannico Tci con circa il 10%, il fondo sovrano di Singapore con l’ 8,2%, Hsbc e la banca francese Lazard con il 5% a testa oltre a Fondazione CRT con il 4,8%. La società è in trattativa con Cassa depositi e prestiti e i fondi Blackstone e Macquaire per la cessione della sua partecipazione in Austostrade per l’Italia per cui sono stati offerti circa 8 miliardi di euro, cifra per ora ritenuta insufficiente dai soci Atlantia.

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