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Matilde Gioli, da Doc a Sanremo: “Un ragazzo alto 1 metro e 90 mi è caduto sulla schiena, non sapevano se sarei tornata a camminare”

Una già lunga e ricca carriera d’attrice Matilde Gioli l’aveva già fatta. A 26 anni (era il 2014) il casuale esordio cinematografico era avvenuto su un set di alto livello: Il capitale umano di Paolo Virzì

di Davide Turrini

Galeotto fu Doc su Rai1 con Luca Argentero. Una già lunga e ricca carriera d’attrice Matilde Gioli l’aveva già fatta. A 26 anni (era il 2014) il casuale esordio cinematografico era avvenuto su un set di alto livello: Il capitale umano di Paolo Virzì. Prima il diploma al classico (al Beccaria di Milano), poi facoltà di filosofia (anche se il sogno era da neurochirurgo), infine il nuoto sincronizzato, Gioli nemmeno ci pensava a diventare attrice. Ed ecco la solita mamma ingombrante, o anche provvidenziale. Cara, c’è un annuncio di selezioni per una parte in un film, perché non ci vai? È la fase uno su mille e ce la fai. Ma senza saperlo. Paolo Virzì, che Matilde definirà poi “un po’ come la mia allenatrice di nuoto”, la vuole e le fa fare una bella parte, molto istintiva e a suo modo sensuale, in un film molto corale nei tempi in scena come nel senso del racconto. Tra Valeria Golino, Fabrizio Gifuni, Valeria Bruni Tedeschi e Fabrizio Bentivoglio, Gioli è la non proprio convinta fidanzata del rampollo degli agiati Bernaschi della Brianza accusato di aver investito un povero ciclista.

E lei che non aveva nemmeno fatto la recita scolastica, o battuto il classico palchetto teatrale melodrammatico, vince a mani basse la gara della spontaneità e dell’autenticità. La presenza rimane impressa, ma come se il destino volesse a tutti i costi sorriderle, comincia una carriera (al cinema) praticamente solo di titoli comici: Belli di papà con Diego Abatantuono; Mamma o papà con Antonio Albanese; poi ancora Ricchi di fantasia, I moschettieri del re – La penultima missione di Giovanni Veronesi (dove interpreta l’ancella della regina ma viene usata pochino e male). La prima vera interpretazione, anche un filo struggente, Gioli la dà in Gli uomini d’oro, uno dei più interessanti e riusciti noir con rapina all’italiana con un insolito Fabio De Luigi cattivo. Quando poi le capita di essere la co-protagonista di Doc – Nelle tue mani, la serie tv di Rai1 con Luca Argentero ad interpretare il medico Andrea Fanti (nella realtà Pierdante Piccioni) che dopo un incidente finisce in coma per poche ore, ma al suo risveglio non ricorda più gli ultimi dodici anni di vita. Tra questi ricordi improvvisamente cancellati c’è anche l’amore e la passione per la bella dottoressa Giordano, una Gioli perfetta, intensa e calibrata, nelle trame di un sentimento inafferrabile seppur vicinissimo.

Recentemente in un’intervista a Silvia Toffanin a Verissimo la Gioli ha raccontato di un drammatico episodio accadutole quando era adolescente: “Avevo tra i 15 e i 16 anni, ero in vacanza a Londra in un college inglese. Avevano organizzato la gita al parco acquatico ma non c’era il giusto controllo. Mi sono tuffata da 5 metri e subito dopo di me un ragazzo turco alto un metro e 90 che mi è caduto sulla schiena: c’erano cinque fratture vertebrali, un trauma cranico. Non sapevano se sarei tornata a camminare. Ora non riesco a raccontarlo in maniera triste perché come vedete sto bene: è stato un miracolo”. Sul palco di Sanremo, oltretutto, potrà anche duettare con classe, visto che l’esperienza da cantante non le manca: nel 2018 ha inciso una versione unplugged del brano L’amore è con Enrico Nigiotti alla chitarra e ha interpretato il video, sempre del cantante toscano, Nel silenzio di mille parole.

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