L’Agenzia italiana del farmaco ha deciso: chi ha già contratto il coronavirus riceverà soltanto una dose di vaccino. Quindi niente richiamo. E non prima che siano passati sei mesi dalla guarigione. È questa, riferisce l’Ansa, l’indicazione dei tecnici emersa nel corso dell’ultima riunione. Il parere dell’Aifa ora deve essere recepito in una nuova circolare da parte del ministero della Salute. La decisione è stata preceduta da settimane di dibattito tra gli esperti, divisi tra chi ritiene che vadano seguiti i protocolli previsti dalle case farmaceutiche per i rispettivi vaccini anti-Covid e chi invece ritiene che le dosi destinate a chi ha già contratto la malattia possano essere conservate e iniettate alle persone più fragili.

L’infettivologo del Sacco di Milano Massimo Galli lo ripete da mesi: “Gli studi dimostrano che la memoria immunologica permane anche a 8 mesi dalla malattia. E gli scienziati non sono andati oltre nelle stime semplicemente perché la pandemia è iniziata un anno fa”. A suo parere, quindi, ritardare la somministrazione del vaccino a chi è guarito, permetterebbe di risparmiare dosi per altre persone. Specie di fronte ai ritardi nelle consegne previste nel mese di marzo da parte di Pfizer, Moderna e Astrazeneca. Il parere dell’Aifa va proprio in questa direzione e permetterà di accelerare ulteriormente la campagna di vaccinazione di massa.

Articolo Precedente

Coronavirus, 13.114 nuovi casi con 170.633 tamponi: l’incidenza sale al 7,7%. Aumentano ricoveri e malati in rianimazione. Morti in 246

next
Articolo Successivo

Cineca, sugli aiuti di Stato ora indaga l’Europa. In Italia il consorzio è stato condannato già tre volte: questa volta la multa sarebbe al Paese

next