di Lorenzo Giannotti

“L’Arabia Saudita? Risponderò dopo la crisi di governo”.

Trenta giorni, tanto è passato da questa dichiarazione di Matteo Renzi. Il Governo Draghi ha giurato, davanti al Presidente della Repubblica, ormai da più di due settimane. Nei giorni scorsi sono stati scelti anche i nomi dei sottosegretari. Possiamo considerare la crisi di governo ampiamente superata, e nella pienezza delle proprie funzioni il nuovo esecutivo.

Venerdì è stata diffusa la notizia del rapporto dell’intelligence degli Stati Uniti di Joe Biden, il quale conferma il coinvolgimento – autorizzandone l’uccisione – del principe ereditario Mohammed bin Salman nell’assassinio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi, barbaramente ammazzato il 2 ottobre 2018 all’interno dell’ambasciata saudita presso Istanbul.

Non mi rivolgo al senatore Renzi, il quale se avesse voluto chiarire su questa surreale faccenda lo avrebbe già fatto, ma a tutte quelle persone che, insieme, formano il suo elettorato: esiguo, benché flebilmente ancora in vita. Persone che hanno sempre conferito ai diritti civili un’importanza primaria: penso alla parità di genere, all’attenzione rivolta alla comunità Lgbtq+, alle unioni civili.

Ecco, come fate a rimanere in silenzio davanti agli elogi del vostro capo politico nei confronti di un paese che perseguita gli omosessuali, che opprime pressoché tutti i più elementari diritti delle donne? Cosa ne pensano le donne della comunità di Italia Viva? Per voi, è normale che un senatore della Repubblica italiana si rechi in Arabia Saudita (per altro nel bel mezzo di una crisi di governo da lui stesso provocata) blandendo ed elogiando un regime chiaramente e marcatamente illiberale? Cosa dicono i tesserati del partito renziano, di un senatore della Repubblica italiana che viene remunerato da un esponente di uno stato estero coinvolto in un efferato e sporco omicidio politico?

Loro non stanno aspettando come tutti noi la promessa conferenza stampa su quanto è accaduto a Riyad? È possibile che non si interroghino e non si indignino per la squallida presenza del loro leader al cospetto di un personaggio di siffatta risma come bin Salman? Un elettorato da sempre così sensibile alle battaglie sui diritti civili e politici (giustamente, dico io!) non è in grado di pungolare il proprio rappresentante massimo affinché fornisca delle spiegazioni? Capisco (si fa per dire) la condotta fideistica dei dirigenti italovivi – dove figurano molte donne e omosessuali – ma un libero elettore non dovrebbe avere reticenze nel pretendere spiegazioni in merito a questioni che sembravano (a questo punto) stargli a cuore.

Diritti sì, ma solo per gli italiani, e vi girate dall’altra parte quando un senatore della nostra Repubblica riceve denaro da chi quei tanto amati diritti li calpesta? Eh no: così è troppo facile, è troppo scorretto, è ipocrita e paraculo. C’è una frase di Nicolas Boileau che fa così: ”Uno sciocco trova sempre uno più sciocco che lo ammira”. Bene, siete ancora in tempo per non farmi credere che si addica anche a voi.

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