Capita piuttosto raramente d’imbattersi in ben due film che tocchino il tema dell’autismo, per di più in uscita nello stesso periodo. L’ombra della violenza dipinge un’Irlanda non spensierata e turistica come immagineremmo. Plumbea e dalle lande spoglie e isolate invece. Si circonda di queste atmosfere la storia difficile di un ex-pugile ora picchiatore per conto di una famiglia criminale. Mantenere il figlioletto autistico insieme alla ex sarebbe un piccolo grande traguardo, ma le difficoltà insormontabili per un omone un po’ semplice e poco preparato a certi disturbi non lo aiuteranno a riemergere dal vortice di loschi traffici, facce peste e pistolettate verso cui il film punta dritto.

L’autismo del piccolo costituisce l’unica sezione delicata di una sceneggiatura dura come un bastone. Crime di vite sporche, non è proprio il film che ti abbraccia, ma con lucide messe in scena risulta adatto per passare una serata diversa seppur poco rasserenante. Prodotto da Michael Fassbender è uscito direttamente in digitale e in Dvd. Il protagonista Cosmo Jarvis, tra l’altro anche cantautore britannico, a prima vista fa pensare ad uno strano mix tra The Rock e Alex Britti, ma abbigliato come certi primi personaggi di Guy Ritchie. Poi ne scopri la sensibilità attoriale. Come sua spalla luciferina ritroviamo Barry Keoghan, giovane e interessantissima faccia irlandese già vista dalle parti di Nolan e Lanthimos, ma lo vedremo anche nel nuovo The Batman.

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