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Diritti tv, Tim accanto a Dazn nell’offerta per la Serie A: “Partner tecnologico e riferimento pay tv”. L’investimento è da 1 miliardo in tre anni

L'accordo riguarda la distribuzione in streaming delle partite di Serie A, nel caso in cui la piattaforma dovesse assicurarsi la vittoria del bando aperto dalla Confindustria del pallone. Dazn ha offerto alla Serie A 840 milioni di euro a stagione e Tim potrebbe sostenere l’offerta del 40%, fornendo circa 340 milioni di euro a stagione in un accordo di distribuzione di contenuti, scrive Bloomberg
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Tim è in campo, accanto a Dazn, nell’offerta per i diritti tv della Serie A nel prossimo triennio. L’operatore telefonico – sottolineando di non essere tra i partecipanti alla gara indetta dalla Lega Calcio – spiega che “si qualificherebbe, quindi come operatore di telefonia e pay tv di riferimento per l’offerta dei contenuti di Dazn” nonché per la “partnership tecnologica”. Insomma, di fatto è della partita.

L’accordo con Dazn riguarda la distribuzione in streaming delle partite di Serie A, nel caso in cui la piattaforma dovesse assicurarsi la vittoria del bando aperto dalla Confindustria del pallone. Dazn ha offerto alla Serie A 840 milioni di euro a stagione e Tim potrebbe sostenere l’offerta del 40%, fornendo circa 340 milioni di euro a stagione in un accordo di distribuzione di contenuti, scrive Bloomberg citando persone a conoscenza del dossier. La collaborazione partirebbe da luglio 2021 e comprenderebbe tutta l’offerta di contenuti sportivi live e on demand di Dazn.

I business plan della società di streaming “include un importante accordo di distribuzione con un partner che è leader del settore e che fornirà ulteriore supporto anche da un punto di vista finanziario”, riferisce Bloomberg indicando una lettera riservata che Dazn ha inviato alla Serie A l’8 febbraio. La lettera voleva in qualche modo tranquillizzare alcuni presidenti di squadre di calcio preoccupati sulla reale forza di Dazn. Anche se la lettera non menziona esplicitamente Tim, quelle che Bloomberg indica come ‘persone che hanno familiarità’ con il dossier, assicurano che il gruppo è il soggetto che, nel documento, è indicato come il “principale partner di distribuzione”.

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