Il ceppo finora noto per contagiare l’uomo era l’H5N1, ma la Russia ha comunicato di avere registrato i primi 7 casi di infezione nell’uomo del virus dell’influenza aviaria del tipo H5N8 e di averne dato notizia all’Organizzazione mondiale della Sanità “diversi giorni fa”. Anna Popova, capo dell’agenzia federale russa per i controlli sanitari, ha sottolineato che “questo virus può essere trasmesso dagli uccelli all’uomo” ma “non può essere trasmesso da un essere umano a un altro”.

Il virus – secondo Popova – è stato diagnosticato a sette lavoratori in una fabbrica di pollame nel sud della Russia, i quali hanno comunque riportato sintomi lievi della malattia: i rischi per la loro salute sono stati “ridotti al minimo, la situazione non si è sviluppata”, ha spiegato la direttrice dell’agenzia federale russa per i controlli sanitari.

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